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La Soprintendente Lucia Arbace ha presentato il volume dedicato ai restauri in Palazzo d’Avalos

È stato presentato ieri pomeriggio, in una delle splendide salette della residenza marchesale di piazza Pudente, il volumetto “IN SELLA! Recuperi e restauri in Palazzo d’Avalos a Vasto”,un’opera nata con la collaborazione il Municipio della Città del Vasto e la Soprintendenza dei Beni Storici e Artistici della Regione Abruzzo. Ad illustrarne i contenuti è stata proprio la curatrice, nonché direttrice del Polo museale dell’Abruzzo, Lucia Arbace, la quale ha subito parlato di questo come il VI di una collezione che ha riscosso anche un inaspettato successo.

Sul perché si sia adoperata per un’opera del genere, la Soprintendente ha chiarito come “il patrimonio artistico d’Abruzzo è articolato e molto bello, ma vanta solo pubblicazioni specifiche; manca, invece, un genere letterario più agile e per un pubblico vasto come accade nei Paesi del nord Europa”. Come gli altri cinque, anche il libello dedicato ai restauri in palazzo d’Avalos è legato alla collezione museale “per dare un supporto anche a chi si avvicina come guida o operatore turistico, ma anche che potesse entrare nelle case senza intimorire gli utenti, con pagine ricche e colorite”.

Nel volume sono ripresi anche alcuni scritti del booklet edito 2 anni fa dedicato al recupero delle selle dei d’Avalos e andato a ruba, “scritti ampliati – ha detto la Arbace – alla luce delle nuove scoperte anche dell’ultim’ora, come sempre accade in lavori del genere”.

Un esempio è venuto da un olio su tela della collezione Ricci-Monteferrante intitolato “Ritratto di Giuseppina” che solo pochi giorni prima della messa in stampa è stato possibile attribuire con certezza al pittore francese Auguste Flandrin.

“La maggior parte dei documenti sono inediti frutto anche di un confronto tra la letteratura del passato (vedasi Marchesani) e gli scritti contemporanei – ha aggiunto la curatrice – in mezzo c’è stato il niente. Abbiamo, dunque, indagato ed abbiamo trovato qualcosa di importante e meritevole di essere raccontato, perché si mira sì al restauro ma anche alla conoscenza del lavoro e dei preziosi reperti”.

Un passaggio cruciale la Arbace l’ha dedicato all’aver inserito “alcuni disegni provenienti da Palazzo d’Avalos a L’Aquila prima del terremoto e che dovevano essere restaurati. Essi rappresentano una grande opportunità per rivalutare un artista vastese dimenticato come Giulio Cesare De Litiis”, artista degli inizi dell’Ottocento.

Sono riportati anche 5 disegni rinvenuti in pessime condizioni e che sono in fase di restauro, insieme a tre disegni di scenografie di cui 2 potrebbero essere stati realizzati da scenografi famosi per spettacoli realizzati in Palazzi e che, quindi, potrebbero riferirsi ad allestimenti proprio nella residenza marchesale vastese.

La Arbace ha annunciato l’allestimento di una mostra di tutti i restauri in luglio da affiancare alla esposizione della collezione Ricci-Monteferrante.

Questo il primo annuncio d’effetto del pomeriggio, il secondo arriva qualche minuto più tardi per bocca del sindaco Luciano Lapenna: “abbiamo avuto un finanziamento di 60 mila euro dalla Regione Abruzzo per questo Museo grazie alla Soprintendenza. Entro il 31 dicembre bisogna appaltare le iniziative che si vogliono portare avanti”.

Tornando al volume in presentazione il primo cittadino ha sottolineato come si tratti “di un prezioso quaderno che è un’opera necessaria per la conoscenza di quanto custodito ed esposto nel Palazzo d’Avalos”. “Abbiamo molte pubblicazione che parlano della strutturo, dell’edificio – ha aggiunto – manca una letteratura di conoscenza elaborata da persone esperte utile a tutti per conoscere le ricchezze del Palazzo”.

“il volumetto – ha detto ancora Lapenna – racchiude il lavoro di questi anni a Palazzo d’Avalos, un lavoro duro e sotterraneo, ma la Arbace dal primo momento del suo incarico mi ha parlato del grande valore del Palazzo e della grandezza pittorica dei Palizzi”.

In chiusura il sindaco di Vasto ha preso l’impegno di portare a compimento, prima della fine del suo secondo mandato, la digitalizzazione e il restauro del Carteggio Palizzi, una iniziativa condivisa anche dalla dottoressa Arbace.

Luigi Spadaccini
(spadaccini.luigi@alice.it)

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