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Copagri scrive alla Regione e chiede la sistemazione delle strade poderali e interpoderali strategiche

Tanti i disagi alle strade poderali e interpoderali dopo il maltempo del 5-6 marzo scorso, in merito ai quali il presidente di Copargi Abruzzo, Camillo D’Amico, ha scritto una lettera al governatore Luciano D’Alfonso e all’assessore regionale alle Politiche agricole Dino Pepe per chieder un intervento anche su questo apparato infrastrutturale

“Noi crediamo e riteniamo che gli operatori agricoli possano fare tanto, molto per manutenere il territorio e tenerlo produttivo – scrive D’Amico – ma, oltre stimoli e premi concreti per farlo, è necessario che anche le Istituzioni ad ogni livello rimettano l’agricoltura al centro dei propri reali interessi intendendo il settore non strategico ai soli fini della fornitura di cibi ed alimenti di qualità ma anche per l’importante funzione sociale di reale tutela ambientale il comparto svolge.

Abbiamo appreso dai media che il Governo Nazionale avrebbe deliberato nel Consiglio dei Ministri dello scorso 28 aprile di concedere alla regione Abruzzo circa 30.000.000 di euro per riparare i danni degli eventi calamitosi degli 4 – 5 e 6 Marzo. E’ notorio che la richiesta avanzata da codesta regione Abruzzo si aggirava intorno agli 80.000.000 di €uro ma, la risposta fornita dal Governo Nazionale, va letta comunque in positivo perché contestualizzata con il difficile momento economico che stiamo vivendo”.

Copagri, comunque, scrive ai vertici regionali per “segnalare e raccomandare di destinare una consistente parte delle risorse per la sistemazione e messa in sicurezza delle strade poderali ed interpoderali che abbiano importanza strategica per l’economia agricola dei territori da definire, ovviamente, con il deciso concorso dei comuni destinatari delle risorse”.

Non solo, perché con la missiva si suggerisce anche “il rispetto che si dovrebbe a taluni contenuti della “condizionalità” legata alla Pac in riferimento alla regimazione delle acque piovane. In molta parte del territorio i fossi di scolo e raccolta acque non esistono più e, laddove ci sono ancora, la pulizia manutentiva sono anni che non viene più fatta.

Un piano di ripulitura che veda partecipi i Comuni, le Province ed i Consorzi di Bonifica non è più rinviabile e, unitamente a ciò, il concorso degli operatori agricoli sarebbe un supporto non solo utile ma anche necessario perché la manutenzione del territorio è un problema che riguarda tutti che va governato e pianificato non sull’onta dell’emergenza ma con raziocinio e normalità.

Siamo prossimi alla fine della primavera, poi arriveranno l’estate e l’autunno; da ciò, prima che arrivi il prossimo inverno, qualcosa di concreto è possibile mettere in atto”.

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