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Nereidi allagate, i residenti chiedono indagini sul disastro

5 marzo. San Salvo marina finisce sott’acqua. Centinaia di appartamenti, locali commerciali e garage vengono invasi dal fango. Molte delle 600 famiglie che risiedono nella zona sono costrette ad evacuare. Diverse le attività che a distanza di quasi due mesi non possono riaprire. Un danno inestimabile. 21 aprile. Le vittime si sono unite in associazione per chiedere alla Procura di Vasto di individuare il responsabile. Nello specifico il sodalizio chiamato “Condomini San Salvo marina” chiede alla magistratura di verificare la sussistenza delle ipotesi di reato di disastro colposo ed omissione di atti di ufficio. L’obiettivo è ottenere giustizia, scuotere le coscienze e salvaguardare gli interessi dei proprietari degli appartamenti del maxi complesso Le Nereidi distrutto dall’esondazione del torrente Buonanotte. Le strade del quartiere sono ancora infangate e ad ogni pioggia si allagano. La gente ha paura. I residenti lamentano la mancata prevenzione e ipotizzano l’omissione di servizi che avrebbero potuto evitare il disastro. In una nota l’associazione parla di mancato preavviso del nubifragio, soccorsi arrivati in ritardo, famiglie prigioniere in casa propria e «assenza di una qualsivoglia struttura di contenimento delle acque provenienti dal bacino orografico circostante, oltre al pessimo stato del letto del torrente Buonanotte e l’inesistente sistema di sicurezza ambientale e contenimento delle acque piovane». E ancora. Mancata manutenzione e messa in sicurezza del torrente e assenza di adeguati canali di scolo sulla Statale 16. Le vittime dell’alluvione chiedono alla Procura di compiere gli opportuni accertamenti.

Tante le famiglie soccorse da Comune e Protezione civile. Passata la tempesta, i residenti avvertono un senso di abbandono che li disorienta. «Quello che è accaduto forse poteva essere evitato. Chiediamo alla Procura di verificare se l’alluvione era inevitabile o se con una puntuale e adeguata manutenzione del torrente e dei canali di scolo il disastro avrebbe potuto essere evitato».

Paola Calvano (il centro)

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