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Dal multipiano a corso Mazzini, a Vasto è lotta contro le antenne di telefonia mobile

Il tema della installazione delle antenne di telefonia mobile è da qualche tempo molto sentito in città, soprattutto dopo le proteste nel quartiere Incoronata, dei genitori degli studenti di via Bachelet e la lotta all’antenna sul parcheggio multipiano di via Ugo Foscolo, a poche decine di metri da quella già presente sulla residenza comunale. L’ultimo caso è quello dell’installazione sul palazzo di vetro di corso Mazzini, per combattere la quale è sorto un comitato di lotta ad hoc.

Ieri, i due comitati (quello contro l’antenna sul multipiano e quello contro l’antenna sul palazzo di vetro) hanno tenuto una riunione congiunta iniziata con il rivendicare che “la Costituzione italiana all’art. 32 solennemente recita: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività”.

“Dalla affollata riunione – è scritto nella nota diramata a margine – alla presenza di cittadini e avvocati, tutti sensibili al tema del rischio sanitario della popolazione a causa delle sorgenti elettromagnetiche sulla proliferazione anomala di antenne su tetti privati e suoli pubblici (circa 150 e altre richieste di circa 30) e dopo che studi scientifici hanno messo in risalto che queste, con le emissioni di onde elettromagnetiche, minacciano gravemente la salute pubblica.

Antenne di telefonia mobile e di frequenze radiotelevisive come fonti di emissioni inquinanti su tutto il territorio vastese. Un fenomeno che ha assunto una dimensione dal punto di vista epidemiologico assai preoccupante da molto tempo, ma che tutte le amministrazioni succedutesi nel tempo, hanno da sempre sottovalutato rispetto all’impatto sanitario, che sta causando nuove patologie che sembrano moltiplicarsi nella città.

I due comitati hanno deciso iniziative di lotta per diffondere la conoscenza circa l’allarme sociale che si allarga sempre di più, ma che non trova adeguate risposte né dalle Istituzioni preposte: dall’amministrazione, agli organi di controllo ARTA, e soprattutto dalla inerzia delle autorità sanitarie ASL, che nonostante le tante denunce pubbliche continuano ad ignorare il problema”.

Dall’incontro è uscito anche un impegno a creare quella che viene definita una “informazione corretta” mediante i seguenti interventi che i comitati hanno deciso di portare avanti:

  1. Monitoraggio e conoscenza approfondita attraverso misurazioni di S.R.B. e impianti radiotelevisivi
  2. Mappatura come elemento di conoscenza preliminare delle fonti sopradette per poter prendere qualsiasi decisione sulle installazioni di nuove stazioni radio base.
  3. Incontro dei vari rappresentanti dei comitati con l’amministrazione comunale e i vari responsabili degli uffici tecnici preposti (Uffico urbanistico etc.)
  4. I comitati hanno già affidato ad un gruppo esteso di avvocati locali, l’incarico per eventuali azioni giudiziarie.
  5. Che qualsiasi cittadino ha diritto di accesso alle informazioni sullo stato dell’Ambiente in conformità alle leggi vigenti, presso gli Uffici della Pubblica Amministrazione (legge 8 luglio 1986, . 349)
  6. Informazione al cittadino, che in data 6 Giugno 1999, l’O.M.S. (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha pubblicato iI Prot.11 Memoria n.226, CAMPI ELETTROMAGNETICI E SALUTE PUBBLICA, dove si legge: “Le persone che vivono o lavorano abitualmente esposti a campi elettromagnetici hanno espresso preoccupazione per gli effetti a lungo termine di questi sistemi sulla salute, per l’incremento delle formazioni tumorali, malformazioni apparato riproduttivo, cataratte e modificazioni nei comportamenti e nello sviluppo dei bambini. (Fonte Istituto Superiore di Sanità: (www.iss.itlbinary/ektlcontlPromemoria_ 216.1205336407.pdf)
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