L’annunciata chiusura della Chirurgia dell’ospedale San Camillo di Atessa non poteva non suscitare la protesta dei cittadini del posto e non solo, perché la decisione maturata dalla ASL significa, di fatto, decretare la prossima chiusura della struttura ospedaliera. Ed ecco allora ecco la gente riversarsi in piazza a manifestare, tanti giovani e i sindaci dell’area del Sangro che hanno deposto le proprie fasce tricolori a terra in segno di protesta. E non sono mancate invettive anche contro l’assessore regionale alla Programmazione sanitaria Silvio Paolucci, invitato ad “andarsene ad Agnone”.
Un primo aprile movimentato, dunque, che ha avuto anche strascichi politici per la presenza nel corteo del presidente della Commissione Sanità della Regione Abruzzo, Mario Olivieri, e di alcuni politici del Pd. In particolare, proprio l’esponente di Abruzzo Civico è finito nel mirino del segretario provinciale dei democrat Chiara Zappalorto, la quale ha detto polemicamente “Vorrei infine spiegare al consigliere Olivieri che non e’ cavalcando la protesta che si governa una regione che deve uscire da una situazione drammatica di commissariamento. Gli ricordo inoltre che, compito di un esponente di maggioranza, che peraltro presiede la commissione competente, e’ lavorare per trovare la soluzione al problema non farne parte”.
Dichiarazioni che hanno suscitato l’immediata replica del veterinario. “Non credo di dovere giustificare a chicchessia la difesa dei servizi e dei diritti dei cittadini del mio territorio – ha detto Mario Olivieri – ma corre l’obbligo di far notare alla gentile segretaria del PD che, quale consigliere regionale, è mio preciso dovere esercitare il ruolo che l’elettorato mi ha conferito a tutela del territorio che rappresento”.
E non solo, perché il consigliere di Abruzzo Civico punta il dito contro tale decisione e il metodo adottato ricolmo di incongruenze comportamentali, tant’è che aggiunge: “voglio fare notare alla illustre e ignara rappresentante che non più in là di un mese fa, il sottoscritto ha partecipato, unitamente al Presidente della Giunta Regionale, ad un incontro, presso la sede della Giunta di Pescara, con i rappresentanti politici e della sanità atessana, dal quale era scaturita la volontà del Presidente di dare mandato ad un tavolo di lavoro, al fine di riorganizzare l’attività chirurgica dell’Ospedale di Atessa in day e week- surgery.
Quale sia il motivo per cui, a distanza di breve tempo, la volontà del Presidente sia stata stravolta da una decisione del Comitato di Direzione della ASL, non è dato sapere, ma certamente, secondo le più elementari regole della politica, se una decisione presa collegialmente viene modificata, sarebbe bene esserne messi a conoscenza, e possibilmente capirne i motivi.
Giacché di tutto ciò il sottoscritto non è stato messo a conoscenza, mentre ha appreso della volontà, da parte della ASL ( ! ), e non della Regione, di procedere alla chiusura dell’attività chirurgica presso l’Ospedale di Atessa, è evidente che egli non poteva non essere sensibile e solidale con quanti si preoccupano delle sorti di quel nosocomio.
Forse la segretaria provinciale del PD avrebbe dovuto fare la stessa cosa, visto che i rappresentanti del PD di Atessa hanno manifestato, unitamente a tutti gli altri, in questa circostanza; o forse di questo lei non è a conoscenza?”
Entrando anche nel merito politico Olivieri non perde l’occasione per ribadire che “il sottoscritto sarà sempre dalla parte dei cittadini che abitano i territori più svantaggiati della nostra regione, fermo restando la sua lealtà nei confronti della Istituzione che rappresenta, altrettanto chiaramente comunica a quanti lo ignorano, che le decisioni vanno politicamente condivise, al fine di evitare incomprensioni e inutili e dannose prese di posizioni, e invita i dirigenti della politica del PD a evitare uscite estemporanee e ad adoperarsi per fini politicamente più produttivi”.
Al consigliere regionale ha fatto eco anche il capogruppo in Consiglio comunale del Movimento Atessa Unita nonché coordinatore di Abruzzo Civico, Giulio Borrelli, che ha detto “respingiamo, quindi, gli inverecondi attacchi alla persona di Mario Olivieri, consigliere regionale di Abruzzo Civico, che ha fatto solo il proprio dovere stando accanto ai cittadini, che hanno espresso civilmente il loro disagio e la loro protesta per le condizioni della sanità pubblica nel nostro territorio. Bravo Mario! Altri non hanno avuto il tuo coraggio e la tua sensibilità”.
Sulla manifestazione di ieri ad Atessa, Borrelli non ha dubbi: “E’ stata una grande prova di forza e di unità dei cittadini di Atessa – ha aggiunto – Ringraziamo tutti coloro (i giovani soprattutto e gli amministratori dei Comuni vicini) che hanno partecipato e hanno animato una giornata indimenticabile. Chiediamo ora al presidente D’Alfonso, commissario straordinario della sanità abruzzese, di tenere conto della richiesta che viene dalla stragrande maggioranza di questo territorio e di revocare immediatamente il provvedimento di chiusura, preso dai responsabili della Asl di Chieti.
Alle poche voci stonate ricordiamo che il Movimento per Atessa Unita ha denunciato, ieri come oggi, le decisioni che hanno portato allo smantellamento dell’ospedale, e si è sempre battuto per difendere il San Camillo De Lellis. Mi chiedo, invece, dove erano e che cosa hanno fatto quegli esponenti del centrodestra nostrano – che adesso gridano tanto – quando venivano chiusi alcuni reparti, trasferiti i primari, tolte le urgenze. Quei politici di lungo corso non solo non hanno protestato, in quelle occasioni, ma hanno alimentato la leggenda che l’ospedale fosse stato potenziato perché, ogni volta, veniva steso un tappeto rosso per inaugurare ‘nuove’ strutture, che erano di modesta importanza o non sono mai entrate in funzione. Il dramma attuale è conseguenza di scelte sbagliate di ieri e di oggi, e di quella leggenda”.
Per l’ex direttore del TG1 è giunto il momento di azzerare le polemiche e vedere “che cosa si può fare per salvare il salvabile. Il 9 aprile ci sarà un incontro, alla Regione, con l’assessore alla sanità e i responsabili della Asl. Mi auguro che, in quella sede, prevalgano la ragione e il buon senso. Noi sosterremo la proposta contenuta nel documento dei medici. L’ospedale di Atessa può ancora avere un futuro, ma non ci si spacci il “rafforzamento dei poliambulatori” o il cosiddetto “ospedale di comunità” (che nei fatti è un ospizio per anziani) come la soluzione al problema che poniamo”.
L. S.
foto da Movimento Atessa Unita