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Rimozione dell’amianto all’ospedale Renzetti di Lanciano, Castaldi: “un assurdo e pericoloso modo di procedere”

Finisce nel mirino del senatore vastese Gianluca Castaldi l’operazione di rimozione della pavimentazione in vinil-amianto all’ospedale Floraspe Renzetti di Lanciano, per quello che l’esponente del M5S definisce un “assurdo e pericoloso modo di procedere”. Castaldi punta il dito contro le omissioni sottolineando come “si continua ad operare nottetempo con i lavori di bonifica lavori di riparazione del pavimento scollando, rompendo e raschiando il pavimento; il tutto, senza alcun accorgimento nei confronti del personale, dei pazienti e dei lavoratori stessi”.

Il portavoce a Palazzo Madama del Movimento 5 Stelle ricorda le direttive che andrebbero rispettate per interventi del genere. “Per bonificare l’amianto – sottolinea – ci sono regole scritte e rigide. Le mattonelle in vinile amianto nell’Ospedale Renzetti dal 2003 ad oggi, hanno subito, rotture, abrasioni scheggiature ovvero hanno subito un principio di deterioramento che doveva essere monitorato dalla figura del responsabile dell’amianto, (ma è stato mai nominato?

Il tutto avviene in violazione della legge 257 del 27/03/1992 (Norme relative alla cessazione dell’impiego dell’amianto), del Decreto Ministeriale 06 settembre 1994 (Normative e metodologie tecniche relativa alla cessazione ed impiego dell’amianto), del Testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro, della Legge Regionale nr. 11 del 04/08/2009 (Norme per la protezione dell’ambiente, decontaminazione, smaltimento e bonifica ai fini della difesa dai pericoli derivanti dall’amianto). E delle sue Linee guida di applicazione.

E’ bene ricordare che rispetto alla pavimentazione in vinil amianto (amianto compatto) la normativa regionale impone:

  • di adempiere alle disposizioni perentorie del D.M. 06.09.1994 in base alla L.R. nr. 11/2009 e circolare direzione Protezione Civile Ambientale – Servizio Gestione Rifiuti – entro la data del 22.02.2010 (bonifica);
  • la rimozione entro 90 giorni della pavimentazione in vinile amianto, dall’acclarata presenza (DGR 101 del 2013 Tabella 1 della Sezione B allegato 4) poiché manufatti facilmente accessibili”.

Ma sono tante le questioni che Castaldi rileva ponendo anche molte domande sul piatto della bilancia. Infatti, afferma ancora: “nel 2003, su richiesta della stessa ASL venne effettuata una verifica dell’ARTA – Distretto di Teramo, sul Presidio ospedaliero di Lanciano: fu riscontrata la presenza di vinil amianto (specie crisolito) nei reparti del pronto soccorso, radiologia, Sert, corridoio soprelevato.

I campionamenti non vennero estesi a tutti i reparti: perché’? La ASL ad oggi ha bonificato solo alcuni spazi, ovvero, il corridoio sopraelevato ed il SERT, ma non il Pronto Soccorso dove comunque era certa la presenza di amianto.
Il 4 febbraio scorso, personale della Forestale, ha effettuato verifiche e campionamenti nei reparti di Ginecologia-Ostetricia, Pediatria, sala di attesa rianimazione e uffici della direzione sanitaria. Quali sono i riscontri? Se i prelievi confermassero la presenza di amianto sarebbe palese il comportamento omissivo dei vari dirigenti ASL che si sono succeduti in questi anni, a partire dal 2003.
La situazione del Renzetti è ancora più paradossale trovandosi la Asl(deputata al controllo di amianto) nella situazione di controllore e controllato!

Ed allora è legittimo chiedersi:

  1. E stato mai designato una figura responsabile con compiti di controllo e coordinamento secondo quanto previsto dal Decreto Ministeriale 06 settembre 1994?
  2. Vengono rispettati i principi imposti dal Decreto Ministeriale 06 settembre 1994?
  3. Sono state valutate i rischi soprattutto nella evidenza che le mattonelle di vinile amianto sono fortemente danneggiate?
  4. E’ stata fornita una corretta informazione agli occupanti dell’edificio sulla presenza di amianto nello stabile, sui rischi potenziali e sui comportamenti da adottare?
  5. E’ stato preparato/formato il personale ospedaliero in funzione del D.Lgs 81/2008?
  6. E’ stato preparato il personale delle pulizie e manutentivo sul rischio amianto e delle possibili conseguenze?
  7. Dove sono stati messi i pezzi delle mattonelle rimosse e scheggiate?
  8. Dove sono state messi gli stracci e il materiale delle pulizie usato? E’ stato rispettato un qualsiasi protocollo operativo basato sul principio della prevenzione/precauzione?
  9. Il Documento di Valutazione Rischi della ASL descrive il potenziale pericolo dell’amianto?
  10. Il Documento unico per la valutazione rischi da interferenze descrive il potenziale pericolo di amianto?
  11. Il Dipartimento di Prevenzione (ASL02) -Servizio di Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro (SPSAL) ed il Servizio di Igiene Epidemiologia e Sanità Pubblica (SIESP), quali controlli hanno effettuato?
  12. La Responsabile RSPP, il Direttore Sanitario del Presidio Ospedaliero, il Dirigente Generale ASL 02 Lanciano-Vasto-Chieti attuali quali attività hanno effettuato e quali atti hanno redatto?
  13. I Primari dei vari reparti sapevano della presenza di amianto nella struttura?”

Dubbi legittimi quanto importanti, dunque, che portano Castaldi a chiedere a nome del M5S “che in presenza di frammentazione delle mattonelle in vinil amianto vengano usati dispositivi di protezione individuali; che le aree interessate dai lavori vengano confinati per evitare il libero passaggio anche durante la fase di rottura delle mattonelle; che venga comunicato al personale dipendente i lavori da eseguire e quelli già eseguiti”.

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