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Vasto, quale futuro per Forza Italia?

A Vasto, Forza Italia non conosce vie di mezzo. In questi ultimi 10 anni, il movimento politico fondato da Berlusconi, è vissuto fra grandi conflittualità, passaggi di mano e ritorno alle origini, che lo hanno progressivamente indebolito fino a renderlo irrilevante sia sul piano politico che su quello elettorale. Bisogna riconoscere, però, che la conflittualità vissuta in quegli anni, ha avuto il “merito” di tenere acceso il dibattito politico cittadino e di conseguenza l’attenzione dell’elettorato verso gli schieramenti in conflitto. La trasformazione in Pidielle ha aumentato il grado di conflittualità, trasferendola dalle mani di pochi litiganti alle mani di tanti pretendenti. Si è trattato di un vero e proprio passaggio di mano che non ha portato ricchezza a nessuno. Al contrario, questa unione, di fatto, ha impoverito tutti. Il ritorno a Forza Italia segna l’apice dell’impoverimento, dovuto a scelte non condivise, a conflittualità non risolte e al conseguente e progressivo disinteresse dell’elettorato. Siamo rimasti al buio e destinati all’oblio. Eppure, nella primavera del 2011, in occasione del rinnovo dell’amministrazione comunale, il Pidielle poteva contare su una squadra composta da giovani, guidati da altri con esperienza politica e capacità riconosciute. A quella competizione molti hanno partecipato ma pochi hanno vinto. E di quei pochi, al momento, ne sono rimasti due. Due consiglieri comunali di minoranza. Di quella squadra non è rimasto niente e nulla si sa in merito. Si potrebbe pensare alla solita e consueta prassi dell’abbandono. Resta da stabilire se si siano defilati da soli oppure se siano stati “aiutati”. Comunque sia andata, di una cosa siamo certi: quell’elettorato, oggi vive nel buio più profondo, neppure la luce della fiamma di una candela. Sarà che la candela è spenta o che non si sia mai accesa? Chissà!

Però ci sono e ce ne siamo accorti per il chiasso, talvolta esagerato nella forma e nella sostanza, dei loro colleghi di minoranza su come e perché fare opposizione. Senza entrare nel merito di chi abbia ragione o torto, per gli elettori di Forza Italia quel battibecco ha grande importanza. Ci sono e sono vivi, se non altro nei comportamenti caratteriali. E piaccia o no, questi consiglieri di Forza Italia sono i nostri unici riferimenti. E per di più istituzionali. Non ci sono altri riferimenti in città e se ce ne sono, di altra natura, non li vediamo né li sentiamo. Adesso, però, il problema è un altro: si chiama comunicazione che significa trasmettere informazioni ad altri al fine di rendergli partecipi. Quella cosa che loro hanno fatto in campagna elettorale, tanto per essere chiari, e per mezzo della quale hanno portato a casa, sommati, circa 700 voti di preferenza. Un patrimonio che, se non è del tutto perso, si deve assolutamente recuperare. Non è difficile ed è quasi gratis. Molti giovani, fra quelli che hanno corso con loro, non aspettano altro. Poi si sa, da cosa nasce cosa e il cerchio si allarga fino ad arrivare all’elettorato. Che è portafoglio voti di Forza Italia, certamente. Ma anche il loro portafoglio voti. E questo non devono dimenticarlo. Non dovrebbero.

Giovanni Uselli

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