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Nuova bufera sul Parco della Costa teatina. La rivolta di tre degli otto sindaci interessati.

Dopo la rivolta degli industriali ecco quella dei sindaci, ben tre, contro l’istituzione del Parco della Costa teatina. Un progetto che a questo punto non si può dire che non pecchi di mancata condivisione soprattutto nella fase commissariale, come rilevato ormai da più parti. Ieri, però, Silvana Priori (Torino di Sangro), Gianni Di Rito (Rocca S. Giovanni) e Rocco Catenaro (San Vito Chietino) sono andati oltre le critiche maturate nel confronto a Confindustria. E sì, perché hanno ribadito, cosa che la Priori ha detto anche nella sede degli industriali in corso Mazzini, che le aree protette sono state già individuate e tutelate tramite la istituzione del “Sistema delle Aree Protette della Costa Teatina ( L.R. n.5/07) che racchiude le riserve regionali, le aree S.I.C. e quelle di risulta ex FF.SS.

Il problema si sposta però anche su altri fronti a cominciare alla gestione delle aree, dalla quale verrebbero esclusi i sindaci del territorio per lasciare spazio ai nominati dall’alto, ovvero Ministero dell’Ambiente, da quello dell’Agricoltura, dall’ Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale e dalle associazioni ambientaliste, mai come ora finite sotto accusa anche in merito alla perimetrazione.

Secondo quanto riportato dai sindaci, infatti i primi cittadini potranno soltanto indicare 4 componenti individuati, tuttavia, soltanto “tra esperti particolarmente qualificati in materia di aree protette e biodiversità”.

Insomma, fanno giustamente rilevare i sindaci, si andrebbe verso un defenestramento dei Comuni dalla gestione dei propri territori amministrati; inoltre ci si ritroverebbe di fronte a una normativa con vincoli rigidi in aree fortemente antropizzate, questione già sollevata anche dagli industriali e dagli operatori turistici.

Per i sindaci dissenzienti. Che rivendicano il proprio diritto a conoscere la perimetrazione prima dell’invio al ministero, si rischia di trovarsi un nuovo baraccone dove sistemare i “soliti” amici, in un momento in cui la parola d’ordine è spending review.

E se tre non bastavano ecco il quarto. E sì perché anche il sindaco di Fossacesia, Enrico Di Giuseppantonio, che per anni ha lavorato al progetto della via Verde della Costa dei Trabocchi e del Parco della Costa teatina, alza la voce inviando una richiesta al Commissario ad acta Pino De Dominicis di convocazione di un incontro sulla perimetrazione in atto “ in cui ciascuno di noi possa esprimere le proprie perplessità in merito alla proposta di perimetrazione presentata a noi Sindaci nel corso di un incontro tenutosi qualche tempo fa”.

“Agli inizi di dicembre – scrive ancora Di Giuseppantonio – dopo un primo incontro al quale avevamo partecipato tutti noi Sindaci coinvolti nella costituzione del Parco della Costa Teatina, considerando i dubbi espressi da molti di noi, avevo chiesto, con una nota ufficiale, al Commissario De Dominicis che convocasse un incontro urgente, ma ad oggi non ho avuto alcuna notizia in merito”. “Ritengo aggiunge – che per scelte di siffatta portata per il futuro di un territorio sia fondamentale la condivisione totale da parte di tutti gli attori coinvolti e non si possa prescindere dal concordare con le Amministrazioni Comunali le azioni da intraprendere”.

“La posizione dell’Amministrazione Comunale di Fossacesia, in merito alla perimetrazione del Parco della Costa Teatina, è molto chiara e più volte espressa – si legge in una nota del Comune – Devono essere escluse le aree dove sono presenti un’agricoltura intensiva, le attività produttive e quelle ad elevata antropizzazione. Riteniamo infatti che sia ingiusto apporre vincoli su quelle aree prive delle necessarie caratteristiche ambientali e naturalistiche ed è per questo che chiediamo nuovamente al Commissario De Dominicis di convocare urgentemente l’incontro affinchè le nostre esigenze e quelle degli altri comuni coinvolti siano ascoltate”.

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