È stato un incontro intenso e coinvolgente quello che si è svolto ieri, 7 febbraio 2015, presso la Chiesa dell’Addolorata di Vasto per la presentazione dell’ultimo libro “Predicate il Vangelo ad ogni creatura” di Loris Francesco Capovilla. Organizzato dalla Confraternita della Sacra Spina e del Gonfalone e dalla Parrocchia di S. Maria Maggiore, l’evento è stato un’occasione preziosa per immergersi nella grande spiritualità di un personaggio che ha partecipato attivamente al rinnovamento della Chiesa, anticipando già da giovane prete alcuni temi che sarebbero poi diventati patrimonio del Concilio Vaticano II.
Dopo il saluto iniziale del parroco don Domenico Spagnoli, è stato compito del giornalista Pino Cavuoti presentare i due relatori: Mons. Decio D’Angelo parroco emerito di S. Maria Maggiore e il dott. Beniamino De Nardis studioso di CSR e autore del curriculum di Capovilla, pubblicato nelle pagine finali del libro. Prima dell’intervento dei relatori c’è stata una telefonata in diretta con il Cardinale, che con la sua voce ancora possente, nonostante l’età avanzata (il prossimo 14 ottobre 2015 compirà 100 anni), ha ringraziato e benedetto tutti i presenti, facendo una breve riflessione sul Concilio. Prendendo la parola, Mons. Decio D’Angelo ha presentato innanzitutto la struttura del libro, che raccoglie 32 omelie che don Loris Capovilla ha letto tutte le domeniche alle ore 12,00 dall’emittente di radio Venezia dal 27 maggio 1945 al 12 maggio 1946, cioè proprio all’indomani della seconda guerra mondiale, quando l’Italia era un cumulo di macerie e tentava i primi passi della ricostruzione materiale e morale. Le 32 omelie sono state ricercate e raccolte dal suo segretario Ivan Bastoni.
Il libro, ha aggiunto don Decio, si avvale della presentazione del card. Angelo Comastri, Vicario Generale di Sua Santità per la Città del Vaticano, il quale, oltre a richiamare una incisiva frase di Silvio Pellico, autore caro a Capovilla, e le incantevoli pagine sul tema della donna e della madre, individua una straordinaria sorpresa, che lui ha avuto leggendo il testo: “Queste riflessioni sono sorprendentemente attuali e gettano vivida luce sul nostro faticoso presente”.
Don Decio ha sottolineato, poi, due dimensioni presenti nelle omelie di Capovilla: innanzitutto l’insistenza sulla misericordia in un periodo in cui occorreva ricomporre gli spiriti e c’era bisogno di perdono reciproco e di speranza e, poi, lo sviluppo di alcuni argomenti (la dignità del’uomo, il rapporto di apertura con gli altri, la vicinanza ai poveri e agli ammalati ecc…) che sarebbero stati approfonditi da Papa Giovanni nelle sue encicliche, in particolare nella “Pacem in terris”, e che sarebbero diventati pilastri importanti del Concilio Vaticano II. L’altro relatore, il dott. Beniamino De Nardis, ha parlato dell’intenso lavoro redazionale svolto da Ivan Bastoni e dei suoi collaboratori, lavoro che ha avuto come finalità quella di sottolineare che Capovilla è stato “giovanneo” prima ancora di incontrare il Card. Angelo Roncalli, di cui è diventato poi segretario. “Quando i due si incontrano in Francia – ha ricordato De Nardis – è come se si conoscessero da sempre!” De Nardis ha concluso individuando due elementi nella cifra stilistica delle omelie di Capovilla: la ricchezza delle citazioni e la precisione dello scritto.
Luigi Medea