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La nuova sfida di Iannone, un podio con la Ducati

iannone «Si, è vero, avevo la possibilità di andare a fare la prima guida con Suzuki o Honda LCR, ma cambiare adesso sarebbe stato stupido. In Ducati hanno sempre dimostrato di credere in me, dopo due anni con Pramac, dove sono stato benissimo, mi è stata data la possibilità di passare nel team ufficiale, cioè di raggiungere quello che era il mio primo obiettivo in MotoGp, perciò aver scelto di rimanere credo sia stata la cosa più logica». C’è anche una componente “romantica” nella scelta di Andrea Iannone di continuare l’avventura con la casa di Borgo Panigale. Non ne ha mai fatto mistero il pilota vastese. Ma è un romanticismo supportato dalla “feroce” sportiva determinazione che lo contraddistingue. «Continuo la sfida con Ducati», ha ribadito nei giorni scorsi, «più convinto che mai e con una gran voglia di togliermi belle soddisfazioni per me e per ripagare al meglio chi mi ha dato fiducia anche nei momenti più difficili. Dai, dai che quest’anno ci si diverte davvero». Determinazione, entusiasmo e fiducia caratterizzano la vigilia della decima stagione nel Motomondiale se possibile in misura anche maggiore che alla prima. Ma senza quelle caratteristiche forse non sarebbe stato possibile, senza potenti sponsor alle spalle, scalare tutte le categorie, superare innumerevoli avversità, cadute, incidenti di gara, piccoli ma fastidiosi problemi fisici (ultimo passaggio in sala operatoria, a Parma, poco prima di Natale per la rimozione di alcuni lipomi benigni dal braccio).

A 26 anni Andrea Iannone si appresta quindi ad affrontare la stagione probabilmente decisiva per la sua carriera. Quella che dovrà confermarlo come il più credibile candidato a raccogliere l’eredità dell’amico-maestro Valentino Rossi (ovviamente fatte le debite proporzioni in termini di carriera). Quando fra meno pochi giorni (4 febbraio) a Sepang salirà sulla Ducati per le prime prove da pilota ufficiale della scuderia di Borgo Panigale, Iannone inevitabilmente tornerà a misurarsi anche con questa suggestiva, impegnativa ma esaltante sfida. «Vale è unico, inimitabile, oltre che un amico», ripete spesso Iannone, «ma io corro sempre puntando al massimo, figuriamoci ora che ho la moto più competitiva di sempre. Rispetto per tutti, quindi, timore di nessuno». A cominciare dal nuovo compagno di scuderia, Dovizioso. «Il primo avversario di tutti i piloti è sempre il compagno di scuderia, naturale che punto ad arrivare davanti a Dovi, come lui vorrà stare davanti a me, ma non siamo qui per disputare un “monomarca” sappiamo che sarà dura ma vogliamo misurarci con le migliori, provare a batterle».

L’anno scorso il bilancio è stato discreto, viste le premesse (quasi due secondi a giro dai migliori a inizio stagione): cinque partenze in prima fila, con tre quinti posti finali.

Resta da realizzare il sogno podio, ma le chance sono cresciute. Al punto che per quest’anno il dg Ducati Dall’Igna pur mantenendosi cauto non nega di puntare almeno a un successo. «Mi pare naturale, dopo il gran lavoro dello scorso anno. Ci puntiamo, ci crediamo. Honda e Yamaha sono sempre fortissime, dovremo lavorare sodo per stare al loro passo ma già lo scorso anno abbiamo fatto notevoli progressi (Dovizioso ha anche centrato il podio), sono certo che i nostri ingegneri hanno preparato altre novità; vedremo nei test chi avrà lavorato meglio ma sono fiducioso, Dall’Igna ha già dimostrato di avere idee molto chiare, perciò penso che saremo competitivi».

Resta da vedere chi dei due Andrea centrerà l’obiettivo. «Anche questo renderà divertente la sfida. Ovvio che mi piacerebbe spuntarla». E la voglia di farcela gli si legge negli occhi. Un volontà che si manifesta in tanti modi. Dall’intensità con la quale si sta dedicando alla preparazione fisica, nella palestra privata o con lunghe corse sulla spiaggia vastese, non meno che nella rifinitura della grammatica inglese, lingua ufficiale del Circus, o nella riorganizzazione del suo “store” per far fronte alle crescenti richieste di gadget AI29 da parte di un esercito di fan sempre più numeroso. «Vogliamo essere all’altezza in tutto», ha spiegato divertito nei giorni scorsi ricevendo una troupe di Sky nel quartiere generale, «chi viene qui deve subito rendersi conto di dove si trova».

E l’occasione è stata utile anche per confermare che si fa davvero sul serio, anche con una divagazione calcistica, rinnovando il suo tifo per il Milan. «L’uomo da battere resta naturalmente Marquez, con la sua Honda, ma non avrà vita facile, perché le Yamaha non saranno da meno e Valentino lo scorso anno è tornato alla grande. Io e il Milan? Beh, diciamo che sarebbe bello vedere quest’anno i rossoneri tornare competitivi ai massimi livelli mentre io finalmente ci arrivo, in sella alla Ducati».

Walter Nerone
(Il Centro)

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