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Sul Molino Village la maggioranza si spacca. Pronta la bocciatura?

sigilli-villaggio molino - 1Nel marzo del 2014 approdò per la prima volta nell’aula consiliare la richiesta di cambio di destinazione d’uso dell’ormai famigerato Molino Village della Marina. Vi arrivò attraverso una proposta di delibera propensa all’approvazione che fu poi ritirata dal primo cittadino per maggiori approfondimenti, ma molti si erano già accorti del disaccordo intestino alla maggioranza che portò alcuni consiglieri a defilarsi.

Lunedì la questione torna in Aula, ma a distanza di dieci mesi qualcosa sembra cambiato e in modo radicale. Secondo le prime indiscrezioni verrà presentata una nuova proposta di delibera stavolta contraria al cambio di destinazione d’uso. Insomma il centrosinistra ci ripensa, verrebbe da dire, ma in realtà il nuovo documento è frutto di una dura battaglia condotta nelle riunioni di maggioranza dove è dovuto più volte intervenire anche il responsabile del settore Urbanistica per spiegare i dettagli e la fattibilità dell’operazione.

Il Dirigente, oltretutto, aveva redatto una relazione a sostegno della possibilità di approvare il provvedimento già ai tempi del primo dibattito consiliare, relazione che avrebbe confermato in toto alla vigilia del prossimo Consiglio comunale.

Dunque, cosa ha determinato il cambio di rotta di Lapenna e C.? Evidentemente ancora una volta il blocco dell’estrema sinistra (Prc+Sel) da sempre contrario al cambio di destinazione d’uso ha avuto il suo peso e quando anche il Psi si è orientato nella medesima direzione i giochi erano fatti. Una spaccatura evidente anche nel Pd è stata la ciliegina sulla torta insieme all’astensione annunciata del consigliere Elio Baccalà che ha lasciato presagire un destino funesto per un eventuale documento di approvazione anche se qualcuno aveva ipotizzato al possibilità di un voto a chiamata nominale in Aula, sul quale sembra non si sia trovato un accordo.

Dai banchi dell’opposizione non potevano non levarsi alcune considerazione su una situazione che “evidenzia in maniera la spaccatura della maggioranza e la sua incapacità di decidere cose concrete. Le tensioni interne alla maggioranza hanno determinato un cambio di rotta di 180 gradi”. “Di fatto – dice Massimo Desiati (PpV) – non esiste più una maggioranza palese in grado di governare la città”.

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