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Calvizie, tra farmaci e trapianto

Buongiorno Dottore, soffro di calvizie da parecchi anni che avanza malgrado l’utilizzo di lozioni o shampoo specifici. Ci sono delle soluzioni definitive al problema o devo rassegnarmi a perderli tutti? Francesco F., 32 anni

Dott. Luca Memmo
Dott. Luca Memmo

Caro Francesco, come succede spesso il paziente che fa una visita dal chirurgo estetico per un problema di calvizie arriva dopo aver provato una serie di trattamenti per anni, magari consigliati dal proprio amico di turno o dal barbiere di fiducia. Purtroppo la maggior parte di questi non sono efficaci ed hanno il rischio di far perdere tempo prezioso o addirittura di peggiorare la situazione. Come é noto da tempo il responsabile della caduta dei capelli é il testosterone. Quasi 9 uomini su 10 soffrono di calvizie, che va da una leggera stempiatura o diradamento a una testa completamente glabra. I farmaci che contrastano efficacemente questo processo sono principalmente il classico minoxidil o la finasteride. Utili anche sostanze di origine naturale come la serenoa repens, gli integratori con oligoelementi, vitamine ed antiossidanti come Metionina, Vit B6, C ed E, acido folico, biotina, rame, zinco, calcio pantotenato, magnesio, soprattutto se non ne assumiamo abbastanza colla dieta.

Se tutto questo non é servito oppure si é intervenuti troppo tardi non resta che affidarci ad un trapianto. Oggigiorno se ne utilizzano principalmente due: il FUT (follicular unit transplantation) o STRIP e la FUE (follicular unit extraction). Entrambe spostano letteralmente i capelli dalla zona occipitale alla parte superiore del cuoio capelluto. La prima prevede il prelievo di una striscia di cuoio capelluto posteriore i cui follicoli vengono minuziosamente separati sotto un microscopio, selezionati ed in seguito impiantati nelle aree glabre. Posteriormente la zona di prelievo viene suturata e residuerà una cicatrice lineare poco visibile. Nella FUE invece i singoli follicoli verranno prelevati uno ad uno dalla zona posteriore con un micro bisturi circolare dando piccole cicatrici puntiformi diffuse mascherabili una volta che i capelli ricresceranno essendo in questo caso la zona di prelievo preventivamente rasata. Il problema principale della FUE é che consente di prelevare un minor numero di follicoli ed inoltre si corre il rischio di trans-sezionare i follicoli, dovendo agire alla cieca. Infatti é con la FUT che si ottiene il maggiore attecchimento, che può arrivare, in mani esperte, ad oltre il 90%. Poiché sono tecniche abbastanza lunghe in quanto bisogna considerare il prelievo, la preparazione e il reimpianto di ogni singolo follicolo (in media sono 700-1500) i costi lievitano in funzione della grandezza dell’area da coprire. Dopo 3-4 mesi i capelli cominceranno a ricrescere andando a coprire la zona calva e non cadranno mai più non essendo sensibili all’azione del testosterone poiché geneticamente differenti da quelli del vertice. La FUT è quindi la tecnica da preferire per trapianti medio-grandi. Attualmente sono allo studio anche tecniche di clonazione di follicoli, tecniche per la divisone di un follicolo in modo da ottenere più capelli oppure terapie con cellule staminali per andare a stimolare i follicoli involuti, ma almeno per il momento questa è ancora fantascienza!

Dott. Luca Memmo
Specialista in Chirurgia Generale
Medicina e Chirurgia Estetica – Laserterapia
www.doctormemmo.com
doctormemmo@gmail.com

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