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Vasto: sull’ospedale S. Pio le minoranze chiedono un Consiglio comunale per parlare del suo futuro

Ospedale_Vasto_6“Potenziamento dell’organico del presidio ospedaliero “San Pio da Pietrelcina” ed incremento del numero dei suoi posti letto; immediata attivazione della sala di emodinamica con l’ammodernamento del reparto di cardiologia; apertura di una sala operatoria per parti cesarei, riorganizzazione dell’assistenza ospedaliera infantile con la permanenza del “Punto nascita” ed attivazione del servizio sperimentale per il parto indolore gratuito;

definizione degli obiettivi strategici di ogni singola realtà della ASL Chieti-Lanciano-Vasto, affinché sia determinato l’insieme dell’offerta del Servizio sanitario sul territorio del Vastese, con la composizione di un modello organizzativo secondo il principio della rete integrata che preveda la concentrazione della casistica più complessa nei “Centri Hub”, con la definizione dei ruoli funzionali dell’attività periferica dei “Centri Spoke”: sono queste le richieste, avanzate alla Regione Abruzzo e al management della Asl 2 Lanciano Vasto Chieti, contenute in un Odg protocollato dai dieci consiglieri di opposizione nel Consiglio comunale vastese in calce alla richiesta di un Consiglio comunale a seduta aperta per  affrontare l’argomento relativo alla “Organizzazione del Servizio sanitario e funzionalità dell’Ospedale civile di Vasto”.

Vista la delicata tematica e la natura dell’Assise, i consiglieri di minoranza invitano a chiedere, per l’occasione, la presenza del Presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, dell’Assessore regionale alla  “Programmazione Sanitaria”, Silvio Paolucci, del Direttore generale della ASL Chieti-Lanciano Vasto, Francesco Zavattaro.

Nei documenti  protocollati l’opposizione in toto “denuncia la costante riduzione delle risorse destinate all’organizzazione della Sanità ed alla funzionalità dell’Ospedale civile di Vasto, circostanza che ha comportato il depauperamento dei servizi sanitari alle comunità di Vasto e del Vastese. Il contenimento della spesa pubblica non può, infatti, giustificare l’eliminazione di attività indispensabili per un grande bacino di utenza quale quello rappresentato dalla nostra città e dai centri limitrofi. Tale circostanza non assicura la permanenza quantitativa e qualitativa neanche dei servizi attualmente offerti dall’Ospedale “San Pio da Pietrelcina”, i quali, oltretutto, risentono della carenza di organico di medici e paramedici”.

Non si parla solo di carenza del personale, però, perché nel corso di questi ultimi anni “l’ospedale di Vasto ha subito una riduzione del numero dei posti letto (oggi al di sotto del 3,7 ogni mille abitanti indicato dalla legge) che certamente non permette di soddisfare le esigenze sanitarie del territorio ed è notevole la sproporzione nell’offerta di servizi sanitari tra i residenti del Vastese e quelli di altre aree, anche della medesima ASL.

C’è poi la questione irrisolta della “Sala di emodinamica”. Il “Piano Regionale Sanitario” del 2007 la prevedeva nell’Ospedale di Vasto, scelta confermata nel 2009 nel “Piano di risanamento del sistema sanitario regionale” e più volte ribadita da rappresentanti della Regione Abruzzo che ne hanno, addirittura, annunciato la realizzazione, arrivando a prevederne la spesa in circa 4 milioni di euro ed individuandone, addirittura, gli step nell’esecuzione dei lavori. In  Abruzzo, le sale emodinamiche più vicine al territorio del Vastese sono presenti negli ospedali di Chieti e di Pescara ed alcuni comuni dell’alto Vastese ne distano anche 140 chilometri.

Ma nella visione delineata nell’OdG si amplia la prospettiva dell’organizzazione sanitaria con la richiesta di definire gli obiettivi strategici di ogni singola realtà operativa volta a definire l’insieme dell’offerta del servizio sanitario sul territorio del Vastese: Presidi ospedalieri, Distretti Sanitari di Base, Rete emergenza-urgenza; il tutto con la composizione di un modello organizzativo secondo il principio della rete integrata che preveda la concentrazione della casistica più complessa nei “Centri Hub” con la definizione di ruoli funzionali attraverso l’attività periferica dei “Centri Spoke”.

L’Ospedale di Vasto avrebbe bisogno di un’adeguata ristrutturazione, di una seria messa a norma, di personale qualificato e sufficiente, di attrezzature di alta tecnologica, moderne ed adeguate e, soprattutto, di un progetto serio di gestione all’interno della nostra ASL. Appare importante potenziare i servizi diagnostici, per svolgere i quali è necessario dotare la struttura di attrezzature sufficienti, di qualità, senza perdere di vista il fatto che rappresenta un problema reale quello delle “liste d’attesa”, elenchi che spesso raggiungono livelli intollerabili”.

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