Cominciano a diradarsi le nubi sugli accadimenti che nel febbraio di quest’anno hanno spazzato il governo regionale di centrodestra e pesato non poco sulle successive consultazioni elettorali.
Il primo raggio di sole per l’ex governatore Gianni Chiodi è giunto da L’Aquila quest’oggi, quando il sostituto procuratore David Mancini ha chiesto l’archiviazione del caso che lo riguardava in merito ai presunti favoritismi che avrebbero portato la donna con cui aveva una relazione extraconiugale, Letizia Marinelli, ad assumere il ruolo di consigliera di parità nel luglio del 2011.
Secondo il magistrato, che smonta così la teoria dei colleghi pescaresi Bellelli e Di Florio, la Marinelli, nominata consigliera di parità qualche giorno dopo una notte passata con l’ex governatore in un hotel romano con vista sul Pantheon, avrebbe superato le altre 22 concorrenti regolarmente attraverso un concorso pubblico nel quale sono stati vagliati attentamente titoli e curricula che ha portato una commissione esterna a rimettere nelle mani della Giunta regionale una rosa ristretta di nomi per la successiva valutazione; quindi la segnalazione della Marinelli al ministero che ha provveduto alla nomina.
Una tesi che Gianni Chiodi aveva sempre sostenuto e che ora Mancini gli riconosce come veritiera.