Monoacetilmorfina, questo il principio attivo di un nuovo tipo di droga entrata nelle tabelle ministeriali degli stupefacenti solo a marzo 2014, ma già presente nel territorio vastese. Punto di riferimento dei consumatori, soprattutto a Scerni, è considerato T. C., 23enne di San Salvo, arrestato nella retata del 30 luglio scorso, che ha portato al sequestro di un chilo e mezzo della nuova sostanza, rinvenuta nell’appartamento del giovane di San Salvo. La novità del principio attivo è anche la causa dello slittamento della conferenza stampa convocata presso la Compagnia di Atessa la scorsa settimana; infatti, gli investigatori pensavano di trovarsi davanti a un “normale” traffico di eroina, ma hanno dovuto approfondire le indagini per arrivare alla nuova sostanza; così la conferenza stampa, tenuta dal capitano Massimo Di Lena, comandante della Compagnia di Atessa, alla presenza del comandante della Stazione di Scerni, il maresciallo aiutante s.u.p.s. Donato Graziani, è slittata a questa mattina.
Le indagini sono partite dall’attività investigativa della Compagnia di Scerni, che – a fronte di numerosi arresti che hanno colpito i maggiori spacciatori della zona – si sono resi conto che il mercato di stupefacenti, in paese, continuava. Da qui, pedinamenti e indagini che hanno condotto nell’appartamento del giovane di San Salvo, dove i consumatori di Scerni – e presumibilmente del circondario – si recavano per acquistare il nuovo tipo di stupefacente, simile all’eroina, ma dagli effetti più devastanti e pericolosi.
Le risultanze investigative hanno convinto la Procura di Vasto, nella persona del sostituto procuratore, il dottor Giancarlo Ciani, a firmare il mandato di perquisizione scattato all’alba del 30 luglio scorso, con l’ausilio di unità cinofile. L’intuito degli investigatori è stato premiato dal ritrovamento di un chilo e mezzo di stupefacente, contante considerato provento di spaccio, telefonini e materiale da taglio. Il giovane è stato quindi associato al carcere di Vasto, prima della disposizione degli arresti domiciliari.
Nell’ambito della stessa indagine, 4 le persone segnalate all’autorità prefettizia come consumatori.
n.l.