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Sgravi TASI per esercenti che installano la videosorveglianza, il Consiglio comunale ha detto no

Massimiliano Montemurro
Massimiliano Montemurro

La seduta del Consiglio comunale di ieri ha visto l’approvazione del Conto Consuntivo 2013 dopo un lungo dibattito nel quale opposizione e maggioranza si sono scambiate accuse sulle cose fatte e non fatte addirittura negli ultimi otto anni di amministrazione di centrosinistra, interventi caratterizzati talora anche da momenti di ironia come quando Etelwardo Sigismondi (FdI) ha simpaticamente definito la collega Paola Cianci (Prc) una “fondamentalista lapenniana”.

Approvato anche il Regolamento della IUC-Imposta Unica Comunale, ricomprendente anche quelli dell’IMU, della Tari e della Tasi. Proprio in merito a quest’ultimo il capogruppo dell’UdC Massimiliano Montemurro aveva presentato un emendamento che prevedeva da una parte la riduzione dell’aliquota, in percentuale da definire da parte della Giunta come tutte le aliquote previste dai vari Regolamenti, per le attività commerciali che installino sistemi di videosorveglianza che inquadrino l’area dinanzi l’attività. Secondo Montemurro vi sarebbero circa 500 telecamere in più in città, a fronte delle sole 36 previste dal piano comunale, che potrebbero dare un ulteriore fondamentale contributo alla sicurezza dei cittadini a costo praticamente zero.

Lo stesso consigliere scudocrociato ha ricordato come per i privati la cosa sia vietata dal Garante per la privacy.

Dall’altra parte l’emendamento prevedeva di modificare il Regolamento della Tasi in modo da riservare una parte degli introiti, come già attuato per altri settori elencati nel capitolo apposito, alle politiche della sicurezza.

Dopo una breve analisi è stato proprio il sindaco Lapenna a invitare la maggioranza a bocciare gli emendamenti.

“Una scelta inspiegabile”, ha commentato un Montemurro visibilmente contrariato, “che può essere motivata soltanto col fatto che gli emendamenti andavano bocciati  perché era stato un consigliere di opposizione a presentarli”. “In un momento in cui si parla tanto di sicurezza – ha aggiunto – si erano proposte scelte che cercavano di dare risposte concrete alle esigenze dei cittadini, ma la maggioranza ha detto di no per pura parte presa”.

In compenso si è giunti a una mediazione sull’abusivismo commerciale tra la mozione presentata dalle minoranze e un Odg presentato dalla maggioranza, con le prime costrette a rinunciare alle premesse del documento pur di garantire l’approvazione di un piano di attività volte a tutelare il commercio legale. In particolare si impegna l’Amministrazione comunale a chiedere con insistenza al Prefetto la convocazione di un tavolo per l’ordine e la sicurezza finalizzato all’esame del fenomeno del commercio abusivo e ad avviare una campagna di comunicazione e di stampa per indurre la cittadinanza e i turisti a non lasciarsi tentare dall’acquisto di merce illegale.

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