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Aggressione in via del Giglio, non parlano i tre arrestati

polizia-aggressione-accetta - 17Non hanno prodotto grosse novità gli interrogatori in carcere dei tre arrestati per l’aggressione a colpi di accetta avvenuta martedì scorso davanti a un bar di via del Giglio.
Wladimiro Jarj Pellerani, Marco Maranca e Antonio Santoro, rimangono comunque in carcere, dopo la convalida degli arresti nella tarda mattinata di venerdì; assistiti dall’avvocato Elisa Pastorelli, i tre si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, decisione che presumibilmente conferma la forza probatoria degli elementi raccolti durante le indagini coordinate dal vicequestore aggiunto, dottor Cesare Ciammaichella, dirigente del Commissariato di Pubblica sicurezza di Vasto, che durante la conferenza stampa convocata per ricostruire la vicenda, ha anche elogiato la rapidità di intervento della Procura, la quale – attraverso il procuratore e il giudice per le indagini preliminari – ha emesso immediatamente le ordinanze di custodia cautelare, scongiurando così eventuali possibilità di fuga.
Ancora da chiarire, però, il movente dell’aggressione, soprattutto considerato il fatto che la vittima ha dichiarato di non conoscere i suoi aggressori. Inevitabilmente l’accostamento va al 9 aprile scorso, quando uno dei tre arrestati, il Pellerani, è rimasto ferito in via del Porto, colpito con un’arma da fuoco. Le indagini sul quell’episodio proseguono nel più stretto riserbo ed è emerso solo che la moto utilizzata per quell’agguato era stata rubata in basso Molise e poi bruciata, ma naturalmente le indagini vanno avanti; come sembra non essere chiuso definitivamente nemmeno l’episodio dell’agguato in via del Giglio. Al termine della conferenza stampa di venerdì, infatti, il dirigente del Commissariato aveva sottolineato la gravità del fatto, concludendo: “Nessuno pensi di passarla liscia”. A quella sibillina espressione non erano seguite delucidazioni di sorta, ma certo al momento è non è possibile escludere ulteriori sviluppi investigativi. Ad ogni modo, gli investigatori non confermano che i due agguati siano in relazione, ma naturalmente le indagini proseguono in tutte le direzioni, sia per l’uno, che per l’altro episodio.

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