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Questione sicurezza, è dibattito aperto su quella che è divenuta un’emergenza

Vasto_centro Centro_videosorveglianzaIl ripetersi di episodi criminosi in città anche nel periodo pasquale ha riportato in auge la questione sicurezza nel dibattito cittadino. Era stato Progetto per Vasto, qualche giorno, fa a riaccendere le polveri presentando alla stampa un documento in cui venivano avanzate delle proposte in materia a partire dalle funzioni della Polizia municipale e di prossimità alla costituzione di un Piano sicurezza, dalla videosorveglianza al recupero dell’esistente, ma soprattutto spiccavano due richieste tanto care anche alla frangia di Fratelli d’Italia, ovvero la vigilanza e il controllo continui sugli immobili affittati a persone non stabilmente residenti, e il conseguente censimento degli stranieri immigrati residenti o domiciliati nel Centro storico e non solo, e la possibilità di avvalersi, d’intesa con la Prefettura, dell’opera della cosiddetta Vigilanza civica, cittadini dotati di torcia e cellulare, a tutela dei residenti e delle strutture pubbliche.

Temi cari anche al nuovo Comitato sicurezza la “nuova alba”, voluto in primis dal noto legale Angela Pennetta, vittima del quarto furto nella sua residenza. “Lo abbiamo fatto per dare voce a chi ha subito furti – ha scritto su un noto social network – o è preoccupato perché potrebbe subirli. Riteniamo che l’unione fa la forza anche per la realizzazione di obbiettivi che riguardano tali problemi”. Nuova Alba, tra le altre idee, sarebbe favorevole alla vigilanza civica a tutela della sicurezza dei cittadini.

Davide D’Alessandro, però, non sembra condividere appieno le posizione finora espresse, dopo aver oltretutto prestata molta attenzione “all’ultima Comunicazione, firmata dal Prefetto, sull’attività di prevenzione e contrasto ai furti e alle rapine”. “È un documento molto equilibrato – scrive il consigliere indipendente – che non trascura alcune criticità. Viene evidenziata una riduzione dei fenomeni nella provincia di Chieti, ma non vengono sottovalutati i frequenti accadimenti nel territorio del Vastese, terra di confine e di esposizione a rischi maggiori. Si fa giustamente appello ai sindaci affinché promuovano iniziative e garantiscano servizi e si sottolinea la pericolosa diminuzione delle risorse economiche. Anche per questo motivo, se è vero che le risorse diminuiscono, è imperdonabile lo sperpero di denaro pubblico; una delle responsabilità dell’Amministrazione Lapenna è di averne sperperato tanto. Per la sicurezza ci vogliono i soldi, non le chiacchiere, ma se butti dalla finestra 600 mila euro per una pista ciclabile mai inaugurata, se elargisci assegni ad personam ai soliti noti, non hai neppure il diritto di parlare di mancanza di risorse”.

Proprio sulla questione “ronde” è rigida l’opposizione di D’Alessandro che, attaccando l’Amministrazione, aggiunge “Ciò che ho letto in questi giorni non è ammissibile. Le Istituzioni non possono consentire che alcuni cittadini, isolati o per quanto organizzati, si sostituiscano a chi deve governare questi processi. Ma a Vasto chi governa, chi amministra? Se si è azzerata una Giunta, senza fondato motivo, per un mese, come fa il cittadino a credere di poter essere tutelato e difeso? Ancor più inammissibile è ciò che non ho letto, cioè il silenzio assordante di un’Amministrazione che non c’è. Vasto non è più una città sicura, perché è anche una città bucata, sporca, non curata, con un arredo urbano indecente. Le forze dell’ordine arrivano dove possono, spesso vanno oltre il proprio impegno, ma gli uomini e i mezzi non sono sufficienti. Le ronde sono uno sfizio dialettico e demagogico, il cittadino che arriverà a farsi giustizia da sé è un’affermazione disperata. Bisogna riorganizzare la città dalle fondamenta, riprogettarla, rifarla. E darle presto un’altra Amministrazione, una vera Amministrazione”.

Insomma posizioni divergenti che devono appartenere a un dialogo-confronto speriamo costruttivo e che venga superato per definire un progetto pienamente condiviso di lotta alla criminalità che sta sempre più minando la percezione di sicurezza di ogni cittadino vastese. Certo è che non c’è più tempo né per controversie infruttuose né, tantomeno, per l’immobilismo decisionale.

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