Il presidente Chiodi convochi al più presto associazioni d’impresa e sindacati dei lavoratori per affrontare e risolvere il “nodo addizionali”: una richiesta decisa che parte dai rappresentanti regionali del mondo dell’artigianato, della piccola impresa e del commercio (Claai, Cna, Confcommercio e Confesercenti) in relazione all’annunciato blocco, per il 2013, della restituzione a cittadini e imprese delle addizionali Irpef e Irap pagate in eccesso dagli abruzzesi.
Tasse che cittadini e imprese, nonostante le promesse del governo regionale, pagavano e pagano in misura ancora più alta che in altre regioni. Insomma, oltre al danno, anche la beffa.
Secondo le quattro associazioni d’impresa, «ad oggi resta solo la restituzione avvenuta nel 2012. Mentre per il 2013 il governo regionale ha “cassato” fin qui il rimborso, adducendo ragioni di carattere tecnico legate a rilievi formulati dal governo nazionale: «Al di là delle motivazioni più o meno plausibili, ma che certo non ci riguardano e che gettano ombre sull’effettivo risanamento del sistema sanitario regionale – scrivono le sei associazioni – appare sicuramente sconcertante la mancata decisione di coinvolgere sull’argomento le diverse parti sociali interessate. L’esatto opposto della scelta, che pure apprezzammo nel 2012, di restituire le addizionali: allora ci fu condivisione, oggi silenzio assordante».
A detta di Claai, Cna, Confcommercio e Confesercenti, «i dati diffusi dalla Uil regionale nei giorni scorsi, confermano come la strada per la riduzione del carico fiscale, in Abruzzo, sia tutta in salita, soprattutto perché la misura delle addizionali pone la nostra regione tra le sei peggiori d’Italia».
Il tutto mentre ieri ben oltre duemila artigiani e commercianti abruzzesi hanno partecipato a Roma alla manifestazione organizzata da Rete Imprese Italia dal titolo: “Senza imprese non c’è Italia: Riprendiamoci il futuro” con l’intento di chiedere al Presidente del Consiglio incaricato, Matteo Renzi e al Parlamento, un deciso cambio di rotta e per esprimere uno stato persistente di difficoltà ed una crescente disperazione. Un evento al quale hanno partecipato circa 100 mila piccoli imprenditori “che hanno chiesto con forza di alleggerire al più presto il peso del fisco sulle imprese, sia a livello locale che nazionale, che non dà margini per far ripartire i consumi o realizzare investimenti. Chiediamo con forza una sburocratizzazione del sistema e l’alleggerimento dei cordoni del credito, che strozzano le nostre imprese”, come ha ricordato il Presidente di Confartigianato Abruzzo, Angelo Taffo.
“La crisi, la crescita allarmante della disoccupazione e una pressione fiscale, locale e nazionale, che anche nel 2014 rimarrà a livelli intollerabili, rischiano di prolungare i loro effetti sulle imprese, già stremate da forti difficoltà, e provocare un ulteriore impoverimento delle famiglie”, ha sottolineato il presidente portavoce di turno di Rete Imprese Italia, Marco Venturi
Luigi Spadaccini
foto fornite da Walter Di Lello