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La “storia” del cimitero e l’imbarazzo del Sindaco

cimitero 600x200È un ritornello: “Siamo allo sfascio”. Tentare l’elenco delle cose che non funzionano è impresa difficile, tanto sono numerose. Ritengo che il compito di un onesto cronista di provincia sia quello di evidenziare queste disfunzioni, piccole o grandi che siano, per consentire a chi di dovere di risolverle. Anche per rendere meno complicata la vita dei cittadini spesso costretti a subire angherie di ogni sorta.

Faccio questo mestiere da quando ero ragazzo e ho sempre rivolto la mia attenzione agli accadimenti di casa nostra, ai fatti di cronaca quotidiana, alle proteste della gente. Li ho sempre affrontati e seguiti senza avere la pretesa di essere la misura del giusto e con molta disponibilità a capire le ragioni degli altri. Il che qualche volta mi ha portato ad avere contrasti con le cosiddette “forze politiche”. Che vanno sempre capite: debbono pur dare qualche segno di vita!

A volte programmi politici altisonanti e complessi, annebbiano le idee e fanno perdere non solo lucidità ma anche il contatto con quella realtà che ti porta a dialogare con i cittadini, a interessarti dei loro problemi. E a risolverli, possibilmente.

Ricordo (perdonate il volo pindarico) quando Mao lanciò il programma per il “Grande balzo in avanti della Cina”. Il Figlio del Cielo (così chiamavano Mao) impose ai suoi una iperproduzione di carbone e acciaio. Ma poi si accorse che non aveva ferrovie né vagoni per trasportarli. Fu un fallimento, un fiasco pauroso. Il che dimostra che il “Buddha vivente”, ovvero Mao, oltre a straordinarie illuminazioni, aveva anche qualche lampo di coglioneria. Voglio dire che pure i politici sbagliano, ma che vanno sempre compresi e aiutati. Tutti i politici: anche quelli che si considerano “figli del cielo”.

La nostra testata ha pubblicato un articolo (leggi qui) il cui unico obiettivo era quello di mettere in risalto quanto accade nel cimitero di Vasto, dando voce alle proteste dei cittadini. Il nostro sito è stato visitato da migliaia e migliaia di utenti. La notizia è stata diffusa sui maggiori social-network. Insomma, l’articolo è stato letto e condiviso da tanti, ma davvero tanti cittadini. Alcuni dei quali hanno commentato attraverso Facebook l’articolo, condividendone il contenuto.

Una politica seria, attenta alle problematiche della gente e rispettosa dei cittadini avrebbe reagito rispondendo alle nostre tante domande, offrendo chiarimenti e chiedendo scusa a quelle famiglie costrette a sopportare, proprio in giorni di lutto e quindi di dolore, le pesanti “disfunzioni cimiteriali”.

Ma niente di tutto ciò è avvenuto. Abbiamo ricevuto una stizzita telefonata dal “Portavoce del Sindaco”, che sta lavorando (lo abbiamo appreso da un consigliere comunale) senza un contratto di incarico, e un comunicato del Primo Cittadino che ha pensato di risolvere il problema scaricandolo sulla Procura.

Se il Signor Sindaco davvero nulla sa su quanto accade nel cimitero di Vasto è molto grave. Ed è la dimostrazione che non vive più la città, che si è rinchiuso nel Palazzo e che ha smarrito il contatto con la gente, probabilmente perché preso da altre complesse tematiche. Come quella, in verità molto nobile, relativa alla salvezza del fratino.

Alfonso Di Virgilio

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