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“Anch’io ho un cuore”, parte la mobilitazione per l’emodinamica a Vasto

mobilitazione-emodinamica-fdi - 1È partita formalmente ieri la campagna di mobilitazione per la sala emodinamica del vastese  – presentata questa mattina in conferenza stampa presso lo Spritz Bar di piazza Diomede dai rappresentanti locali di Fratelli d’Italia, Etelwardo Sigismondi e Marco di Michele Marisi – con il protocollo di una mozione urgente per la discussione del tema in Consiglio comunale.
Scopo dell’incontro di questa mattina, come spiegato da Marco di Michele Marisi in apertura, quello di “informare dell’avvio della mobilitazione, che non è una battaglia di campanile, ma una battaglia di necessità per l’intero territorio. Bene i tagli agli sprechi, ma dall’altra parte occorre investire sulla salute. Scopo della mobilitazione è quello di far sentire il fiato sul collo a coloro che sono deputati alla realizzazione di un progetto promesso ormai dal 2006”.
Il consigliere comunale e provinciale di Fratelli d’Italia, Etelwardo Sigismondi, ha poi voluto sottolineare l’intenzione di non caratterizzare politicamente l’iniziativa, nella speranza di coinvolgere tutte le forze politiche e sociali della città in un percorso congiunto da iniziare proprio con la mozione urgente protocollata ieri, nella quale viene ripercorsa la lunga strada fatta di “promesse e rassicurazioni, ma pochi fatti concreti”; per Sigismondi occorre ripartire dal progetto illustrato nel giugno 2012 dal “Piano Sanitario Regionale 2008-2010” e dal “Piano di risanamento del sistema sanitario regionale”: “Il progetto – ha ricordato Sigismondi – prevede un investimento di circa 4 milioni di euro e l’articolazione dei lavori in tre fasi: la realizzazione della nuova area di attesa e l’adeguamento degli ambulatori cardiologici, la realizzazione del laboratorio e della sala di emodinamica e la ristrutturazione delle aree destinate ad accogliere l’unità operativa di cardiologia”.
Sigismondi ha poi spiegato anche il motivo dell’accelerazione dell’attività di mobilitazione: “Non è che ci siamo ricordati oggi della questione; ognuno di noi, a vari livelli e per ciascun schieramento, si è attivato per tentare di sollecitare i vari canali per accelerare l’iter secondo le proprie possibilità; oggi, però, con le difficoltà di bilancio che pesano sulla Asl Lanciano Vasto Chieti, ricordate anche dal presidente Giuseppe Forte in sede comunale e provinciale, c’è il rischio di ulteriori ritardi e perfino che vengano indicate altre priorità. Senza contare che le elezioni regionali, con l’insediamento di un nuovo governo, che sia di centrodestra o centrosinistra, potrebbero far accumulare ulteriori ritardi per via di eventuali avvicendamenti. Questo è il momento di far capire che non siamo disposti a fare ulteriori passi indietro rispetto al settore sanitario, anche perché la politica, in questi anni, non ha voluto affrontare la questione dell’area metropolitana di Chieti-Pescara, dove sono concentrati tutti i servizi a discapito di altri territori; non è una questione campanilistica, ma di dotare i territori, in ugual modo, dei servizi essenziali, come quelli relativi alla salute”.
Presenti all’incontro di questa mattina, anche il presidente del Consiglio comunale, Giuseppe Forte, e il consigliere comunale di Progetto per Vasto, Massimo Desiati, oltre a diversi operatori sanitari e medici dell’ospedale “San Pio da Pietrelcina” di Vasto.
Il presidente Forte ha voluto sottolineare “l’assurdità” di alcuni percorsi seguiti dal direttore generale della Asl, Zavattaro, “con cui ho avuto un forte scontro quando c’è stata la consegna delle apparecchiature donate dagli Alpini di Tufillo”: “Dietro pressione di alcuni consiglieri regionali è stato convinto a fare un sopralluogo per scegliere la location per la sala, quando in realtà c’è già un progetto approvato. Ci stanno prendendo in giro o cosa?”.
E di altre location o revisioni non vogliono sentir parlare nemmeno gli operatori e medici intervenuti all’incontro: “C’è un progetto elaborato e pagato. All’inizio erano stati preventivati due anni per la realizzazione, adesso si parla già di quattro anni. La sensazione è che non ci siano né soldi né volontà politica. E abbozzare qualche tentativo di realizzarla al risparmio, magari dedicando solo una saletta all’apparecchiatura rischia di ripetere l’errore fatto ad Avezzano, dove hanno predisposto una sala che non può funzionare a dovere. Bisogna avviare ristrutturazione e adeguamento per poter attivare una sala emodinamica funzionale”.

Natalfrancesco Litterio

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