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Parco della Costa Teatina, in due mesi zonizzazione e disciplinare

incontro-parco costa teatina - 05Sembra finalmente essere arrivato a un punto di svolta l’iter per la realizzazione del Parco Nazionale della Costa Teatina, almeno per quanto riferito durante l’incontro di questa mattina presso la Sala consiliare del Comune di Vasto con il dottor Michele Fina del Ministero dell’Ambiente e gli amministratori dei centri del territorio. Insieme al sindaco di Vasto, Luciano Lapenna, e diversi rappresentanti dell’amministrazione comunale, c’erano infatti il sindaco di San Salvo, Tiziana Magnacca, il sindaco di Cupello, Angelo Pollutri, e i primi cittadini di Casalbordino, Fossacesia e Torino di Sangro. Presenti anche rappresentanti delle associazioni e dalla Costituente del Parco.
Tre i punti principali chiariti dal dottor Fina: il primo, che non è più in discussione la realizzazione del parco: “Non stiamo a discutere se si farà o non si farà; il Parco è stato istituito e dobbiamo lavorare per giungere al più presto alla sua realizzazione”; secondo punto, che evidentemente rappresenta la chiave di volta che permette di immaginare un’accelerazione determinante dell’iter, “la chiara posizione espressa dalla Regione Abruzzo a favore del Parco: un fatto importante che mettiamo a patrimonio per il prosieguo del percorso”; una valutazione positiva, almeno in linea generale, è stata data anche alla perimetrazione proposta dalla Regione; conseguenza diretta dei primi due punti, il lavoro per giungere presto (due o tre mesi, ha previsto il dottor Fina) alla zonizzazione e a un disciplinare, due tappe da condividere con gli enti locali. Altri 3 o 4 mesi, poi, per la conferenza unificata.
“Non dobbiamo fare il miglior lavoro in assoluto – ha precisato il dottor Fina – ma dobbiamo fare il miglior lavoro possibile, in quanto come ogni Parco, anche quello della Costa Teatina potrà e dovrà migliorare strada facendo”.
Nulla è stato invece deciso riguardo la sede ufficiale del Parco, anche se naturalmente Vasto si candida a rappresentare uno dei centri nevralgici del Parco e, come tale, potenziale sede dello stesso.
Una volta portato a compimento l’iter realizzativo, anche il Parco della Costa Teatina, come precisato dal dottor Fina, potrà attingere ai fondi nazionali per i parchi che annualmente erogano circa 80milioni di euro; anche per questo, ha sottolineato il tecnico del Ministero dell’Ambiente, sarà importante conservare la “testa” del Parco di livello nazionale, con un presidente nominato dal Governo, mentre la direzione e il Consiglio direttivo potranno essere espressioni dei territori.
Soddisfazione per la “svolta” annunciata è stata espressa da tutti i sindaci presenti e anche dai rappresentanti delle associazioni, tra le quali la Costituente del Parco: “Prendiamo favorevolmente atto della presa di posizione della Regione Abruzzo che di fatto sblocca una situazione che si trascinava da troppo tempo – ha infatti sottolineato Lino Salvatorelli – ma non posso non ricordare che proprio a causa dell’atteggiamento del governo regionale e dell’assessore Febbo abbiamo perso 5 anni”. Allo stesso tempo Salvatorelli ha voluto ribadire l’inconsistenza di rischi rispetto allo sviluppo economico ed edilizio: “Il Parco ci darà quelle regole certe e un indirizzo chiaro che aiuterà gli enti locali nelle proprie strategie”.
A difesa del governo regionale, il sindaco di San Salvo Tiziana Magnacca: “Non si possono imputare tutti i ritardi alla Regione; ricordiamo che ci sono comuni che segnano ritardi ancora maggiori e che a tutt’oggi non hanno dissolto le proprie riserve”.
Al di là delle colpe per i ritardi (che per la cronaca si trascinano dal 2001), adesso finalmente c’è un calendario stabilito dal Ministero che naturalmente andrà verificato, step dopo step. Ma il dottor Fina, al di là della tempistica, è stato comunque chiaro: “Il Parco nazionale della Costa Teatina non è nato in alternativa ad altri progetti e allo stesso modo nessun altro progetto potrà essere considerato in alternativa al Parco”.
Appuntamento, quindi, tra 8/10 settimane per capire a che punto siamo con zonizzazione e disciplinare. Intanto si allontana di nuovo lo spauracchio del commissariamento: “Sul commissariamento deciderà il Consiglio dei Ministri – ha infatti precisato il dottor Fina – ma non si potrà comunque prescindere da un iter condiviso e noi non abbiamo nessun interesse ad estromettere i territori da un percorso così importante”. Che tradotto, evidentemente, significa che anche stavolta non ci sarà nessun commissariamento.

n.l.

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