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Dopo le piogge si aggrava la situazione degli smottamenti in via Adriatica

Ivo Menna
Ivo Menna

riceviamo e pubblichiamo

Dopo lo smottamento avvenuto due giorni fa e l’inutile resistenza opposta dai pali che avrebbero dovuto sostenere la parte iniziale della realizzata passeggiata archeologica di via Adriatica, rovinosamente travolti dalla terra inzuppata dall’acqua delle piogge violentissime dovute alle alterazioni climatiche – sempre sottovalutate – un nuovo e più grave scivolamento del terreno inzuppato seppellisce una parte della gradinata che conduce ai campi della podistica. Questo nuovo fatto dovrebbe gettare in allarme tutte le autorità per ordinare un primo provvedimento di chiusura della passeggiata archeologica ed evitare che curiosi e cittadini, possano incorrere in infortuni, stante la grave situazione determinata. La stessa Sovrintendenza ai Beni archeologici, che ha realizzato la staccionata di protezione in legno, dovrebbe intervenire e chiedere alle altre autorità che si facciano carico di questo serissimo problema di via Adriatica. Ogni sforzo deve essere teso a intervenire con ogni mezzo allertando Protezione civile, Governo nazionale, la Regione Abruzzo, il genio civile. I nostri due parlamentari Maria Amato e Gianluca Castaldi mettano da parte le contrapposte visioni politiche e attivino i loro gruppi immediatamente per iniziative a favore della città in un momento assai pesante. È indispensabile programmare un piano serio di messa in sicurezza del territorio che vada oltre via Adriatica. Un Piano che agisca a livello locale con opere minime di cura e manutenzione del territorio, così da generare una diversa e nuova occupazione. E per coloro che dimenticano la città vogliamo ricordare le località fortemente a rischio dissesto : contrada Lota, via Santa Lucia, collegamento via Santa Lucia-Provinciale, Loggia Amblingh, Madonna delle Grazie, via Adriatica, San Michele, Sant’Antonio Abate, Collina di Montevecchio, Pozzitello, per citarne solo alcune. Prendersi cura del territorio sapendo del rischio idrogeologico che incombe, questo l’obiettivo per la città, per la politica, per la civiltà. Così come ci rivolgiamo ai consiglieri regionali Antonio Prospero, Nicola Argirò, Giuseppe Tagliente, per una forte attivazione presso il Consiglio regionale per ottenere contributi finanziari per un nuovo consolidamento del costone, e una nuova concezione della prevenzione a tutela del patrimonio ambientale di questa importantissima parte della città. E vorremmo anche vedere la presenza dei nostri consiglieri comunali e assessori che non mi sembra siano stati molto presenti in questa parte se non quando vengono celebrati riti funebri o processioni.

Ivo Menna
Ambientalista – La Nuova Terra

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