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Tagli agli FSE per l’Abruzzo, Chiodi condivide l’allarme di Confindustria

confindustriaEra stato  Mario Angelucci, presidente regionale di Confindustria, ad alzare il velo sulla pesante riduzione delle risorse messe a disposizione per l’Abruzzo nella programmazione dei Fondi Strutturali Europei 2014-2020 quantificabili in 228milioni di euro in meno e a sollecitare, di conseguenza, un intervento deciso nelle sedi opportune del presidente della Regione Abruzzo,  Gianni Chiodi, in difesa delle ragioni dell’economia abruzzese.  “Il criterio della ripartizione delle risorse è un problema sollevato già da tempo e su cui mi sto battendo a tutti i livelli”, questa, invece, la risposta inviata dal governatore alla missiva del numero uno regionale di Confindustria.

“Sono grato, per il suo intervento, al Presidente regionale di Confindustria, Angelucci con il quale condivido pienamente l’allarme – ha proseguito Chiodi – Devo però sottolineare che già da tempo ho rappresentato il problema in sede di Conferenza delle Regioni, a livello governativo ed europeo, per modificare i criteri di ripartizione delle risorse pur in presenza di tagli drammatici sui Fondi strutturali europei a livello nazionale.

Del resto, la programmazione dei Fondi Strutturali Europei 2014-2020 per l’Abruzzo rappresenta un importante strumento per le politiche di sviluppo regionale per cui abbiamo sottoscritto un documento unitario con le altre regioni in transizione, nel quale chiediamo, un incontro urgente con il ministro per la Coesione territoriale, Carlo Trigilia per rivedere alcune percentuali di compartecipazione sui fondi europei 2014-2020 e recuperare il gap di partenza nei confronti delle altre regioni.

Vorrei ricordare, inoltre, che il 4 ottobre a Roma, davanti a una platea qualificata, sia come rappresentante delle Regioni italiane, sia come delegato dall’Assemblea regioni europee (Aer), ho lanciato un allarme in diretta streaming sostenendo una posizione molto dura davanti rappresentanti di istituzioni europee, europarlamentari, autorità regionali e nazionali italiane, imprese e associazioni riuniti proprio per discutere dei fondi strutturali europei per il settennato 2014-2020. I numeri sono in continua evoluzione e fino a quando non avremo avuto consapevolezza di un giusto riequilibrio non abbasseremo la guardia”

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