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Incendio in via Giulio Cesare, la Polizia denuncia il presunto autore

incendio-20 giugno-conferenza stampa - 7Collaborazione della vittima e videosorveglianza, questi i due elementi principali che hanno consentito agli uomini del Commissariato di Pubblica sicurezza di Vasto, diretto dal vicequestore Cesare Ciammaichella, di venire a capo dell’incendio di un’auto avvenuto nel primo pomeriggio del 30 giugno scorso in via Giulio Cesare.
Le indagini erano partite dalla segnalazione dei Vigili del Fuoco intervenuti quel pomeriggio, che non hanno potuto escludere la matrice dolosa dell’incendio per il quale erano intervenuti. Così, gli agenti del Commissariato hanno avviato le indagini sentendo la vittima, una donna straniera, e i conoscenti della stessa. È stata proprio la donna ad ipotizzare che l’autore del gesto potesse essere il marito, un uomo di nazionalità italiana, da cui si era separata. Sentiti anche i vicini, gli agenti hanno avuto conferma del rapporto conflittuale che viveva la coppia, prima e dopo la separazione. Registrati dal Pronto Soccorso anche due interventi per cure a carico della coppia a cui però non erano seguite denunce, che pure ci sono stati per altri episodi, per cui la donna segnalava minacce e violenze. Espressione ricorrente registrata nelle denunce della donna era proprio la minaccia dell’ex marito di bruciare l’auto della donna.
Tutta queste serie di evidenze indiziarie hanno portato gli investigatori ad approfondire le indagini a carico dell’uomo che hanno portato infine alla denuncia per incendio doloso aggravato. Il sospettato, infatti, è caduto in una significativa serie di contraddizioni, a partire dalla ricostruzione dei propri movimenti. L’uomo, infatti, ha sostenuto di essere rimasto sempre all’interno del Bar Cairo, mentre l’auto della moglie veniva data alle fiamme, circostanza smentita dalle telecamere di videosorveglianza installate nel locale che documentano invece che l’uomo, insieme a un altra persona, si è allontanato dal locale per il tempo sufficiente a commettere il reato contestato. A conferma della contestazione degli inquirenti, anche diverse risultanze testimoniali e le numerose contraddizioni nelle quali è caduto il sospettato durante i colloqui con gli inquirenti.
Le indagini sono tutt’ora in corso e gli investigatori contano di avvalorare l’accusa con ulteriori evidenze sulle quali, naturalmente, vige il più stretto riserbo.
Da registrare, in ogni modo, l’estrema utilità della fattiva collaborazione della cittadinanza alle indagini e delle riprese della videosorveglianza, un’ulteriore conferma – qualora ce ne fosse bisogno – della necessità di velocizzare le pratiche per dotare la città di un sistema che, per quanto non possa essere capillare, risulta indubbiamente utile alle indagini e, di non minore importanza, a lungo termine può diventare un valido deterrente.
Da sottolineare, infine, che questo episodio conferma che ormai quello dell’incendio delle auto difficilmente si può ricondurre ad episodi di racket o criminalità organizzata, in quanto anche il motivo più futile o una lite famigliare può diventare movente per un gesto che naturalmente crea grande allarme sociale.

Natalfrancesco Litterio

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