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Incontro pubblico della Consulta giovanile

consulta-giovanile-incontro pubblico - 01Non è piaciuto ai membri della Consulta Giovanile di Vasto come si è sviluppato il dibattito sul “pugno di ferro” usato dalle istituzioni nei confronti dei tradizionali falò del 16 agosto: l’immagine dei giovani vastesi che protestano e si indignano per una serata di “bagordi” evidentemente sta stretta e questa mattina, presso il Bar Roma in Piazza Rossetti, si è provato ad “alzare l’asticella” per una discussione più ampia.
Presenti all’incontro oltre ad alcuni membri della Consulta e al presidente Francesco Del Viscio, anche rappresentati dell’amministrazione comunale, come il segretario locale del Pd Antonio Del Casale, l’assessore Marco Marra e la consigliera di Rifondazione Comunista Paola Cianci; presente anche il coordinatore provinciale di Sel, Alessandro Cianci.
Inevitabili i riferimenti a quanto accaduto nella serata del 16, anche se il presidente Francesco Del Viscio ha tenuto a precisare che è obiettivo della Consulta superare il problema specifico per affrontare un discorso più ampio: “Il nostro appello è rivolto a tutti i giovani della nostra città affinché ci aiutino con proposte, critiche e idee per ripartire dai quattro punti fondamentali che sono dialogo, sicurezza e legalità, sviluppo e partecipazione. Protestare è facile, ma bisogna andare oltre con un’assunzione di corresponsabilità. La Consulta Giovanile può vantare molti meriti, sia nell’ambito della sicurezza e della legalità facendo la nostra parte con Libera e con le campagne di educazione alla non violenza, sia attraverso i progetti che riusciamo a farci approvare dalla Regione. Adesso abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti per presentare al sindaco una lettera con le nostre proposte e suggerimenti, al fine di affrontare responsabilmente le diverse problematiche cittadine di cui le vicende del 16 sono solo un sintomo”.
È stato poi l’esponente di Rifondazione Comunista ed attivista dell’Udu, Roberto Naccarella entrare nel merito dell’episodio “incriminato”: “Non capisco perché – ha sottolineato Naccarella – non si possa sedersi intorno a un tavolo e discutere su come affrontare la questione. Siamo i primi ad ammettere che i falò comportano certi problemi, ma il metodo utilizzato dall’amministrazione di richiamare un’ordinanza regionale a due giorni dall’evento non può certo essere definito partecipativo. Io mi sono candidato e ho votato per un’amministrazione che aveva messo tra le parole d’ordine del suo programma ‘giovani, trasparenza e partecipazione’, non repressione. Una situazione del genere a Vasto non si è verificata nemmeno con sindaci di Alleanza Nazionale. Occorre ricostruire un rapporto sereno con la componente giovanile della città”.
A seguire è intervenuto al dibattito anche il segretario del Pd, Antonio Del Casale, il quale ha voluto fare delle precisazioni a seguito del clamore suscitato dalle sue esternazioni su Facebook: “Sono perfettamente consapevole che la questione dei falò è una quisquilia in rapporto alle problematiche sociali, come quella del lavoro e quant’altro, però ho voluto mettere in evidenza una questione di metodo. Certamente nel recente passato ci sono stati episodi di negligenza nella gestione dei falò da una parte minoritaria di partecipanti, ma quello che non va può essere regolamentato. Bisogna utilizzare il metodo del dialogo e della responsabilizzazione”.
In coda all’incontro l’intervento dell’assessore Marco Marco, il quale ha tenuto a fare alcune precisazioni: “A me è dispiaciuto vedere scene di repressione e anch’io ‘molti capelli fa’ ho partecipato ai falò, ma non possiamo ignorare che nel tempo molte cose sono cambiate, come per esempio l’istituzione dell’area Sic di Vasto Marina e le zone di Riserva presso le dune. E d’altra parte non possiamo dire noi alle forze dell’ordine come gestire l’ordine pubblico. Inoltre da amministratore sinceramente mi dispiace quando si eccede, col rischio di promuovere una cultura distruttiva e autolesionista; non posso dire di essere contento quando in queste occasioni vedo certi cartelli che invitano al consumo spropositato di alcool. Certo, a livello istituzionale possiamo chiedere alla Regione se è possibile utilizzare qualche tratto di spiaggia per questo tipo di evento, ma questa questione è calata sulle nostre teste all’improvviso e neppure noi abbiamo avuto margine di manovra”.
Insomma, quello che pare emergere dall’incontro di questa mattina è una volontà di allargare la sfera partecipativa alle decisioni dell’amministrazione comunale, sia da parte della Consulta Giovanile, che da parte di membri della stessa maggioranza, per evitare in futuro “errori di metodo” che non vengono compresi, se espressi in ambiti decisionali ristretti.

n.l.

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