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Consorzio di Bonifica Sud, iniziano le schermaglie

consorzi di bonificaLo avevamo preannunciato già mesi orsono: uno dei casi in procinto di esplodere sarebbe stato proprio quello del Consorzio di Bonifica Sud, che ha sede in quel di S. Antonio Abate. Anche perché secondo indiscrezioni sarebbe volontà della Regione trasferire la sede del Consorzio in Val di Sangro facendo cassa con i beni presenti nella città di Vasto. Oggi l’ente rischia l’implosione dopo le dimissioni di 3 consiglieri delegati che non solo hanno attaccato il management del Consorzio, presidente in primis, ma hanno scritto anche una lettera aperta inviata al prefetto di Chieti, Fulvio Rocco De Marinis, all’assessore regionale all’Agricoltura, Mauro Febbo, al presidente del Consorzio di Bonifica, Fabrizio Marchetti, ai componenti il Consiglio dei delegati, al presidente del Collegio dei Revisori dei conti, alle organizzazioni sindacali del mondo agricolo perché “intervengano, per quanto di loro competenza, affinché la situazione da loro descritta trovi immediata e concreta soluzione”.

I tre consiglieri che si sono dimessi sono Tommaso Dell’Oso, Pietro Raffaello Marino  e Domenico Melchiorre ed hanno addotto motivazioni forti per giustificare il loro gesto: accusano, infatti, una” sostanziale impossibilità di amministrare l’ente, la cui gestione è sempre stata caratterizzata da azioni personali, in spregio al principio democratico che dovrebbe sottostare all’agire del consorzio”.

Con le loro dimissioni speravano di ottenere se non altro l’inizio di un confronto interno per dirimere le problematiche generate dalla situazione contingente, ma “nessuna concreta ed effettiva risposta è giunta dai vertici del consorzio ed, in particolare, dal presidente, che avrebbero quantomeno dovuto provvedere alla nostra sostituzione, imposta dall’articolo 40 dello Statuto consortile”.

Un confronto che gli ex consiglieri delegati tornano a chiedere a gran voce anche per giungere a una soluzione che porti i dipendenti al riavere il loro stipendio  “auspichiamo che si provveda alla più volte richiesta convocazione del consiglio dei delegati, onde poter avviare un confronto serio che possa condurre ad una concreta, progressiva e costruttiva gestione consortile, ridando serenità al personale dipendente, oggi senza stipendio, e certezza del servizio nei confronti degli utenti che, con i loro canoni contributivi, assicurano una valida base finanziaria per il funzionamento dell’ente”.

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