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La Laterlite rischia la chiusura per mancanza di argilla

laterliteSulla vicenda della Laterlite SpA di Lentella, che rischia la chiusura con gravi ripercussioni a livello occupazionale  visti 70 dipendenti che perderebbero il proprio posto di lavoro, non poteva mancare la presa di posizione di Confindustria Chieti che “rilancia preoccupata l’allarme dell’Azienda Associata Laterlite Spa che ieri 20 giugno ha consegnato ai sindacati la richiesta di cassa integrazione ordinaria, a partire dal 15 luglio e per un periodo di 13 settimane”.

Secondo il sodalizio degli industriali l’iniziativa della società che si occupa di produzione di argilla espansa rappresenta l’inizio del necessario ridimensionamento delle attività produttive causato dalla ormai scarsa quantità di materia prima (argilla cruda) presente in stabilimento.

“Il nuovo piano aziendale, definito cautelativamente in seguito al preavviso di rigetto della domanda di ampliamento della cava sita nel Comune di Lentella, tende a salvaguardare ancora per alcuni mesi l’attività nello stabilimento nella speranza che a breve si trovi una soluzione; l’azienda ribadisce che se non si troverà una diversa soluzione che prenda in considerazione la tutela dei lavoratori e delle loro famiglie, entro pochi mesi sarà costretta a chiudere lo stabilimento”.

In oltre 50 anni di produzione dell’argilla espansa”, afferma l’Ing. Gian Domenico Giovannini, socio di Laterlite e Presidente di EXCA, l’Associazione Europea dei Produttori di Argilla Espansa, “non si è mai verificato in tutta Europa che uno stabilimento dovesse chiudere per il mancato rinnovo delle concessioni per l’estrazione dell’argilla cruda; sono stati invece chiusi alcuni impianti per la forte crisi del mercato dell’edilizia. Rischiamo di chiudere uno stabilimento che funziona e che investe risorse nel personale, nella crescita e nella sostenibilità ambientale. Proveremo a sopravvivere alcuni mesi razionando la poca argilla che ci rimane in stabilimento, proveremo a tutelare il lavoro… ma senza argilla… l’argilla espansa non si può produrre!”.

L’azienda, appoggiata da Confindustria Chieti, chiede con forza agli Enti preposti ed alle istituzioni di indicare la strada da percorrere insieme, in tempi molto rapidi, per scongiurare la chiusura dello stabilimento.

Sarebbe una grave perdita per l’azienda stessa” Afferma il Presidente di Confindustria Paolo Primavera “per tutti i suoi lavoratori, per l’indotto e per tutto il territorio abruzzese. Non possiamo permetterci un ulteriore affondo alla nostra economia specie in questo momento così difficile“.

 

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