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Il ministro Lupi si impegna a evitare la chiusura dello scalo merci della stazione

Lupi_MaurizioIl Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi, ieri ha partecipato alla Consulta regionale per lo Sviluppo. Nel corso dell’incontro, però, molte sono state le tematiche sollecitate tra cui quella inerente lo smantellamento dell’area merci della stazione di Vasto-San Salvo. Lupi ha preso l’impegno di verificare lo stato delle cose con RFI e di cercare di evitare che ciò accada anche perché “in questo momento bisogna investire nella logistica”.

L’evento è stato anche l’occasione per fare il punto sul futuro delle infrastrutture strategiche nella nostra regione. In particolare, il 22 giugno è in programma una seduta del  Comitato interministeriale per la programmazione economica (CIPE) che dovrà valutare alcune opere inserite nell’accordo quadro firmato con la Regione Abruzzo nel 2012. Tra di esse spiccano i nodi dell’aeroporto di Pescara, il cui futuro è ancora avvolto nell’incertezza, il porto di Ortona e la pedemontana Marche-Abruzzo già ad alto grado di cantierabilità. A questi va aggiunto il porto di Pescara per il quale è previsto un investimento di 20 milioni di euro per realizzare opere che evitino futuri accumuli di fango che finora hanno creato non pochi disagi alla marineria fino all’ultimo pesante blocco delle attività.

A fare scalpore è stata, però, l’assenza del PD all’incontro. La scelta è stata motivata dal capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Camillo D’Alessandro, e dal segretario del partito, Silvio Paolucci, non come una mancanza di rispetto a un ministro della Repubblica, ma come segno di protesta all’operato di Gianni chiodi che in 5 anni non ha realizzato “un metro di infrastruttura in più”; verso un atteggiamento di chi sembra parli già con le mani sul secondo mandato a Governatore. E, poi, quelli del Pd non condividono le scelte prioritarie di Chiodi, sottolineando l’importanza strategiche di altre infrastrutture quali “il prolungamento dell’asse attrezzato per raggiungere almeno Manoppello e l’interporto, il collegamento della fondovalle Sangro col Molise, il completamento della Teramo-Mare e la penetrazione dei raccordi ferroviari nelle aree industriali

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