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Aumento dell’addizionale irpef per coprire i pagamenti della P.A.

da www.direttanews.it
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Fumata nera per lo sblocco dei pagamenti dei debiti commerciali della Pubblica amministrazione. Il Consiglio dei ministri, infatti, che doveva definirne il testo del relativo decreto ha rinviato il provvedimento  per proseguire gli approfondimento sulle risoluzioni licenziate dalle Camere.

Nel testo al vaglio dei ministri non era ricompresa la possibilità di anticipare l’aumento dell’addizionale Irpef regionale, che scatterà, invece, nel 2014.

Lo stop inatteso del Governo, seppur temporaneo  ha vanificato quanto deciso dal Parlamento, che all’unanimità sia alla Camera che al Senato, con il benestare anche del Movimento 5 Stelle, ha approvato l’aggiornamento del Def che contiene le necessarie correzioni di finanza pubblica, ivi comprese l’anticipo della maggiorazione Irpef, che permetteranno i pagamenti dei debiti della pubblica amministrazione.

Il testo prevede anche che i pagamenti di debiti di parte capitale, compresi quelli delle Province in favore dei Comuni, maturati al 31 dicembre 2012, verranno esclusi dai vincoli del patto di stabilità interno.

La priorità assoluta verrà data in primis alle imprese e solo dopo che alle banche, cui andrebbe una parte “minoritaria” dei 40 miliardi.

Per assicurarsi che le amministrazioni siano puntuali e celeri nei pagamenti saranno previste sanzioni contro i ritardatari.

Alcune considerazioni, però, vogliamo farle. In un momento di profonda crisi per tutto il Paese anziché sbloccare da subito le cifre accantonate dai Comuni e dai vari enti conformemente ai dettami  della Legge di stabilità voluta da Monti e C. si pensa ad un ulteriore inasprimento della pressione fiscale. Già l’ipotesi di maggiorazione dell’irpef regionale nel 2014 fa rabbrividire ed accentuare ancor di più la sensazione che ci si trovi davvero di fronte ad una classe dirigente spocchiosa e boriosa ancora una volta intenta a tutelare i propri interessi, basti pensare ai tagli previsti alla Camera pari a poco più di 4 milioni di euro (ben 42 milioni quelli sollecitati dal M5S), piuttosto che a dare man forte ad un Paese che va aiutato. Figuriamoci un’anticipazione dell’aumento dell’imposta. E, poi, ci da noia e rabbia vedere una politica di tipo attendista incapace di decidere in tempi brevi e come le situazioni richiederebbero e decisa a ricorrere sistematicamente al rinvio di decisioni radicali pur di giungere magari a soluzioni più vicine agli interessi dei grandi sistemi finanziari e bancari. Perché è forse tutta qui la partita che si sta giocando. Irrita, ancora, il fatto che da più parti si creino buchi di bilancio incontrollati ed il cittadino debba essere costretto con una tassazione imposta a compensare tali ammanchi: succederebbe con la legge sui pagamenti della P.A., ma è successo con il deficit sanitario abruzzese, succederà con il sistema idrico integrato…crediamo sia il caso di guardare un attimo oltreoceano dove i responsabili dei disastri finanziari si vedono sequestrare e vendere i beni a copertura dei debiti, etc…

Lu. Spa.

 

 

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