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Valsinello: chi piange e chi ride

goldenladygissiSono mesi che parliamo di crisi, forse, non riuscendo nemmeno a coglierne tutti gli aspetti reali ed a comprenderne appieno i contorni drammatici. Eppure basta farsi un giro nelle aree industriali per vedere cancelli chiusi e parcheggi svuotati, così come lungo le vie della città vedere saracinesche abbassate e vetrine denudate. Una delle vicende che già da qualche tempo tiene col fiato sospeso è certamente quella inerente la paventata riconversione della Golden Lady. Dopo i continui rimpalli di responsabilità tra New Trade e Regione e tra Regione e Governo, la situazione sembra giunta ad un problematico stallo che lascia nel totale sconforto quei lavoratori che nella riconversione avevano sperato di intravedere la luce fuori dal tunnel. Ed oggi sono proprio alcuni di loro a testimoniare la loro amarezza attraverso una lettera di auguri, che riportiamo, e che non lascia scampo ad alcun alibi

Ed è arrivata anche la Santa Pasqua. E noi EX operai Golden Lady, stiamo ancora percorrendo il nostro lungo calvario nel silenzio, in attesa di un incontro che possa definire la nostra situazione. Siamo passati per un Natale senza stipendio, un licenziamento da parte della New Trade, l’azienda che si era impegnata a rilevare la GOLDEN LADY, arrivato dopo solo 39 gg di lavoro. Un percorso passato per tutti i tavoli, dove è mancata la tutela più importante quella di noi lavoratori, beffati da una riconversione che in effetti non c’è stata. Siamo senza stipendio e ammortizzatori sociali da novembre scorso, tutti ci assicurano che arriveranno presto, ma l’attesa è pesante. Siamo in attesa di conoscere il futuro di noi lavoratori GOLDEN LADY. Rivolgiamo un appello a tutti coloro che nel tempo si sono occupati di questa vertenza, siamo stanchi di rimandare mese per mese senza nessuna certezza, aspettiamo da troppo tempo. Vogliamo tornare a lavoro per essere parte integrante della Società. In questa occasione Auguriamo Buona Pasqua a tutti, gli operai Golden Lady di GISSI

La Valsinello, però, non è solo Golden Lady, ma un complesso di realtà industriali che, seppure ridimensionato in questi anni, presenta delle potenzialità che andrebbero prese ad esempio. Basti pensare a quel che è successo alla Industrie CBI, l’azienda che ha rilevato la Chicago Blower nel 2005 e che si occupa di produzione di ventilatori ed aspiratori industriali. Certo, anche l’azienda brianzola ha passato un momento molto difficile, ma, poi, grazie ad un programma di rilancio organizzativo e di innovazione è riuscita a ricreare un suo spazio raggiungendo buoni risultati che hanno portato i 40 dipendenti “ad avere tra parte fissa e parte variabile, un premio di risultato di circa 2200 euro per dipendente”. A dirlo è Mario Codagnone, segretario provinciale della Fiom Cgil di Chieti cui, evidentemente, non pare vero di poter parlare in questi tempi di una situazione che non sia drammatica.

Tale realtà, però, ci porta a dire quello che diciamo da tempo, ovvero che riscoprendo la dignità e la centralità del dipendente nel sistema lavoro, agendo sul miglioramento dei livelli organizzativi, sulla progettualità, l’innovazione ed il dialogo è possibile provare a costruire una politica di rilancio del sistema industriale che rappresenta il volano dell’economia frentano-vastese, molto più di agricoltura e, soprattutto, turismo.

Luigi Spadaccini
(spadaccini.luigi@alice.it)

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