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Legambiente: una brutta notizia la bocciatura del parco eolico off-shore

eolico_offshoreEra stata una lotta agguerrita quella portata avanti da più parti contro il Parco eolico San Michele da realizzare in mare aperto di fronte le coste di Petacciato. Un’attività ostativa che trovava appiglio nella vicinanza delle torri ad elica alla costa, con le conseguenti ricadute sul turismo, e nella previsione di portare i cavidotti lì dove invece sono le dune.

Giunta la bocciatura complessiva da parte del Consiglio di Stato del progetto presentato dalla Effeventi S.r.l.,  che prevedeva ben 54 pale sporgenti per oltre 80 metri dal livello del mare, si registrano le prime reazioni tra cui spicca quella di Legambiente che giudica la decisione del Consiglio come una brutta notizia:

È stata una scelta miope, quella delle amministrazioni che hanno fatto ricorso contro un progetto di energia pulita a 8 chilometri dalla costa – commentano Angelo Di Matteo e Maria Assunta Libertucci, presidenti rispettivamente di Legambiente Abruzzo e di Legambiente Molise – e ipocrita da parte di chi oggi si fa paladino dell’ambiente ma continua a dare autorizzazioni per villette e porti turistici che stanno distruggendo le coste abruzzesi e molisane, e che talvolta sono anche finite sotto sequestro”.

A parere del sodalizio ambientalistaNegli ultimi anni la crisi del turismo lungo la costa di Abruzzo e Molise si è aggravata proprio a causa della cementificazione, che ha continuato a distruggere gli ultimi paesaggi liberi del litorale e favorito la loro erosione, a testimonianza della mancanza di strategie paesaggistiche e di un governo del territorio capaci di procedere in modo integrato verso scenari responsabili e sostenibili”.

Legambiente pone sul tavolo anche la questione delle mancate ricadute occupazionali che la realizzazione del parco avrebbe avuto: “E in due Regioni dove il problema della precarietà di lavoro diventa ogni giorno più drammatico – concludono i due presidenti – si rinuncia a 2-300 posti occupazionali che la realizzazione dell’impianto eolico off shore e la sua successiva gestione avrebbero reso possibili. Grazie ad esso, infatti, si sarebbe prodotta energia pulita capace di soddisfare i fabbisogni di almeno 120mila famiglie, con vantaggi ambientali e economici che gli Enti locali avrebbero potuto far ricadere sul territorio, nella forma di interventi di qualificazione della costa e di valorizzazione turistica”.

Il paradosso di questa storia – sottolinea ancora Legambiente, non celando ancora una volta il proprio rammarico – è che il progetto dell’impianto era stato allontanato dalla costa, come chiedevano gli Enti Locali, e i cavidotti erano stati spostati per evitare di arrecare danni alle dune, con attenzioni ambientali che mai si erano viste in Abruzzo e Molise per progetti di trasformazione del territorio”.

E poi ribadisce con forza il proprio impegno nella realizzazione della manifestazione in programma il 13 aprile in quel di Pescara e la volontà di portare avanti una ferma battaglia affinché al posto dell’impianto eolico non vengano proposte “trivellazioni che arrecano (queste sì, sul serio), danni all’ambiente, agli ecosistemi e al clima“.

Luigi Spadaccini
(spadaccini.luigi@alice.it)

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