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Anziane truffate da falsi amici dei figli

truffa-anzianiDue donne vastesi di 73 e 75 anni sono state avvicinate per strada da alcuni truffatori e hanno subito un tentativo di furto.
Nel primo caso la vittima, mentre si recava presso un ambulatorio fisioterapico, era stata avvicinata da un uomo a bordo di un’automobile che le si era presentato come un amico del figlio.
La donna ha avuto qualche incertezza perché era certa di non conoscere l’uomo ma questi, con modi gentili l’aveva convinta che suo figlio doveva ricevere un premio in denaro di circa 32.000 euro per via di un’assicurazione che aveva stipulato in passato. Il premio però non poteva essere riscosso senza il versamento di 2000 euro per le spese legali. L’anziana naturalmente aveva detto di non avere la disponibilità di quella somma, ma il truffatore l’aveva rassicurata, offrendosi addirittura di anticipare lui una parte dei soldi, la restante somma sarebbe stata prelevata all’ufficio postale. A questo punto si era offerto di accompagnarla e la faceva salire a bordo dell’autovettura. La poveretta veniva accompagnata presso la propria abitazione dove prendeva 300 euro e il libretto postale per effettuare il prelievo della restante somma. Il truffatore aveva portato la donna all’ufficio Postale e le aveva detto che l’avrebbe aspettata fuori.
Fortunatamente la vittima, mentre aspettava il suo turno, aveva pensato di telefonare al figlio scoprendo così di essere stata ingannata. Il malfattore se l’era così data a gambe e alla poveretta non restava che rivolgersi alla Polizia.
Nel secondo caso, la vittima era stata avvicinata con le stesse modalità, solo che al posto dell’assicuratore vi era un rivenditore di materiale informatico. Aveva abbindolato la vittima dicendole che suo figlio Antonio aveva acquistato un computer e aveva mandato lui a prendere il denaro per pagarlo. La donna aveva davvero un figlio con quel nome e non aveva esitato a consegnare tutti i soldi che aveva a seguito, cioè 40 euro, solo che per saldare il debito avrebbe dovuto prelevare altro denaro dall’ufficio postale. Anche questa volta il truffatore l’aveva convinta a salire sull’auto per accompagnarla e per rendere più veritiera la situazione aveva finto di telefonare al figlio della vittima. Fortunatamente la donna aveva intuito che qualcosa non andava, perché la telefonata le era sembrata “disturbata” e aveva preferito scendere dalla macchina, sottolineando che avrebbe risolto lei la situazione con suo figlio.
Il vicequestore aggiunto, Cesare Ciammaichella, dirigente del Commissariato di Polizia di Vasto, mette in guardia tutti da questi truffatori che spesso riescono, in maniera subdola, a farsi dare ciò che gli interessa direttamente dalla vittima, raccogliendo informazioni sulle potenziali vittime, in modo da personalizzare il proprio piano, rendendolo ancora più efficace. Spesso, inoltre, il truffatore si fa aiutare da un complice, che interviene per rendere più credibile la messinscena e dissipare gli ultimi dubbi della vittima, magari mettendole fretta e non lasciandola ragionare con calma e lucidità.

Questi alcuni accorgimenti consigliati dalla Polizia:
1. Non fermatevi mai per strada per dare ascolto a chi vi offre facili guadagni o a chi vi chiede di poter controllare i vostri soldi o il vostro libretto della pensione, anche se chi vi ferma e vi vuole parlare è una persona distinta e dai modi affabili.
2. Quando fate operazioni di prelievo o versamento in banca o in un ufficio postale, possibilmente fatevi accompagnare, soprattutto nei giorni in cui vengono pagate le pensioni o in quelli di scadenze generalizzate.
3. Se avete il dubbio di essere osservati, fermatevi all’interno della banca o dell’ufficio postale e parlatene con gli impiegati o con chi effettua il servizio di vigilanza. Se questo dubbio vi assale per strada, entrate in un negozio o cercate un poliziotto, ovvero una compagnia sicura.
4. Durante il tragitto di andata e ritorno dalla banca o dall’ufficio postale, con i soldi in tasca,non fermatevi con sconosciuti e non fatevi distrarre.
5. Ricordatevi che nessun cassiere di banca o di ufficio postale vi insegue per strada per rilevare un errore nel conteggio del denaro che vi ha consegnato.
6. Quando utilizzate il bancomat usate prudenza: evitate di operare se vi sentite osservati.
7. Per qualunque problema e per chiarirvi qualsiasi dubbio, non esitate a chiamare il 113.

n.l.

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