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Adriatico: nessun inquinamento in corso

gabbianiSi aspettavano da circa tre settimane gli esiti delle analisi sui campioni prelevati di fronte le coste vastesi e molisane all’indomani della comparsa della chiazza melmosa vicino il pozzo di Rospo Mare il 22 gennaio scorso. Li attendevano anche i magistrati della Procura di Larino che sulla vicenda hanno aperto un fascicolo di inchiesta nonostante le smentite su una possibile fuoriuscita di greggio nell’Adriatico. Oggi finalmente le prime indiscrezioni sugli accertamenti effettuati sia dall’ARPA (Agenzia regionale per la Protezione Ambientale del Molise) che dall’ARTA (Agenzia regionale per la Tutela Ambientale dell’Abruzzo). 23 i campioni prelevati che, secondo le, analisi non hanno presentato alcuna contaminazione idrocarburica. In effetti tracce petrolifere sarebbero state riscontrate su alcuni pennelli posti in prossimità del Lido Alcione di Termoli, ma secondo l’ARPA sarebbe impossibile datarne la sedimentazione. Invece, il rapporto approntato dall’agenzia diventa categorico nell’escludere una contaminazione in atto dell’acqua di mare e della sabbia. Resta, comunque, il mistero su quanto accaduto.

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