150 indagati, 29 custodie cautelari (di cui 18 in carcere) e un maxi sequestro del valore di 90 milioni di euro nel quale spiccano 18 auto di lusso, oltre 170 unità immobiliari, 21 società, 1500 schede di slot machine modificate e 30 rapporti bancari: questo il bilancio della maxi operazione denominata Black Monkey condotta dalla Guardia di Finanza sotto la direzione della Direzione distrettuale antimafia di Bologna che ha sgominato un’associazione a delinquere, capeggiata da Nicola Femia (detto Rocco) ritenuto un importante boss della ‘ndrangheta e ramificata in varie regioni italiane, tra cui Lombardia, Piemonte, Veneto, Toscana, Lazio, Marche, Abruzzo, Campania, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna, oltre che in Gran Bretagna e Romania.
Nel corso della serata di ieri le Fiamme Gialle hanno operato anche nella nostra città. Al centro dell’indagine in primis una pesante evasione fiscale grazie alla gestione del gioco online attraverso l’utilizzo di servers allocati in Romania o Inghilterra e rispondenti alle norme di diritto locale. Questa strategia consentiva di non pagare il prelievo erariale, unico pari al 12% sul volume delle giocate, sancito dalla normativa italiana.
Al centro dell’attività criminale anche la produzione e la commercializzazione di video slot con schede di gioco illegalmente modificate per occultare allo Stato gli illeciti guadagni. Di stampo mafioso il rapporto che il boss intratteneva coi debitori basati su estorsioni e minacce, così come la gestione del patrimonio accumulato ed occultato attraverso l’intestazione fittizia di società, beni immobili e mobili.
Tra gli arrestati eccellenti anche un sottoufficiale della guardia di finanza di Lugo di Romagna, un ex finanziere in servizio a Reggio Calabria, un ex ispettore di polizia presso la Questura di Reggio Calabria; coinvolta anche un’impiegata della Corte di Cassazione.
