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Cinghiali nelle due oasi naturali, c’è la cattura con l’uso di gabbie

Al via il piano per la gestione e il controllo dei cinghiali nelle due riserve naturali di Marina di Vasto e di Punta Aderci. Dopo il parere favorevole del comitato di coordinamento regionale Via (valutazione di impatto ambientale), arrivato lo scorso mese di dicembre, il comune ha programmato la cattura degli ungulati tramite delle grosse gabbie che verranno montate in alcuni punti. L’obiettivo è ridurre la popolazione di cinghiali che il piano triennale redatto dal biologo Fabio De Marinis ha censito in 276 unità, di cui 41 a Marina di Vasto e 235 a Punta Aderci.

E’ tutto pronto”, fa sapere l’assessore all’ambiente, Gabriele Barisano, “a fornire i gabbioni sarà la Cogecstre, la cooperativa di Penne che ha in gestione le due aree protette. E’ stata anche già contattata la ditta che verrà a prelevare i cinghiali, stiamo solo aspettando le indicazioni del servizio veterinario – settore benessere animale – della Asl. Cominceremo con la riserva Marina di Vasto che presenta maggiori criticità legate alle presenze turistiche. Lì i gabbioni verranno collocati in punti ben precisi che saranno individuati dagli operatori della Cogecstre. Utilizzeremo questo sistema in maniera sperimentale per poi passare, in caso di successo, alla riserva di Punta Aderci, che essendo più estesa, ci consente un maggior margine di manovra”, chiosa Barisano.

Una volta finiti nei gabbioni gli animali verranno prelevati da una ditta specializzata per essere abbattuti. Tutti i cinghiali catturati durante le operazioni di controllo saranno trasferiti nei centri di sosta o raccolta e successivamente nei centri di lavorazione autorizzati.

Al momento sono stati esclusi metodi di caccia come la braccata o la girata. Il limite temporale per le catture è fissato al 25 marzo. Secondo l’assessore Barisano bisogna anche mettere in conto che il numero degli ungulati, nel frattempo, sia ulteriormente cresciuto, trattandosi di animali molto prolifici.

Come dicevano il piano triennale – un dossier di 84 pagine in cui viene analizzato il fenomeno in tutti i suoi aspetti ed elencati gli interventi per contenere la popolazione di ungulati – ha censito 276 cinghiali, di cui 235 nella riserva naturale di Punta Aderci e 41 a Marina di Vasto.

Secondo De Marinis “siamo in presenza di una popolazione in ottima salute ed in forte espansione demografica, con una preponderanza delle classi giovanili e con una netta prevalenza delle femmine (oltre il 70%).

Il biologo evidenzia come l’eccessiva presenza di cinghiali ha un forte impatto sia sulle colture agricole, sia sulla circolazione veicolare, con danni economici e problemi per la sicurezza stradale.

Anna Bontempo (Il Centro)

 

 

 

 

 

 

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