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Difesa della costa a Vasto, c’è l’appalto

Il Comune aggiudica l’appalto per la progettazione e l’esecuzione degli interventi a difesa della erosione costiera a Vignola ad un raggruppamento temporaneo di imprese, ma la protesta non si placa e prenderà forma sabato mattina, alle 10,  con un flash mob in mare, promosso dal Comitato Litorale vivo.  

“Save the Grotta” è lo slogan della manifestazione che vedrà un gruppo di surfisti formare un cerchio in acqua con le tavole da surf. Il tratto di costa scelto per questa iniziativa è proprio quello di Vignola, località della  costa dove la spiaggia è arretrata di parecchi metri nel giro di dieci anni, creando problemi alle abitazioni e alle strutture turistiche presenti in quel pezzo di litorale.

I manifestanti tornano a chiedere soluzioni alternative a quelle previste nel progetto di fattibilità tecnica ed economica redatto dall’ingegner Alessandro Mancinelli, ordinario di ingegneria idraulica del Politecnico di Ancona,  illustrato nel corso dell’incontro pubblico dell’8 novembre dallo stesso progettista, alla presenza del sindaco Francesco Menna e dell’assessore ai lavori pubblici, Licia Fioravante.

In quella occasione il primo cittadino annunciò un tavolo tecnico che non si è mai insediato. Nel frattempo il Comune ha aggiudicato l’appalto per la progettazione definitiva e per l’esecuzione delle opere ad un raggruppamento di imprese (Rti) formato da Inmare srl, in qualità di mandataria con quota pari all’85% e Prisma srl in qualità di mandante con quota pari al 15%. L’importo complessivo del contratto è di 2.467.519 euro, a fronte di un finanziamento di 3,5 milioni di euro messo a disposizione dal servizio Opere Marittime della Regione Abruzzo. L’intervento consiste   nella realizzazione di opere sommerse per contrastare l’erosione del litorale a Vignola. Verranno utilizzati blocchi rocciosi calcarenitici  provenienti da cave ubicate sul territorio regionale e privi di sostanze o trattamenti di qualsiasi genere.

Il progetto prevede anche quattro piccole “pocket beach”, già parzialmente esistenti, in modo da mantenere i materiali sedimentari all’interno delle piccole baie create da opere sommerse.  Trattandosi di lavori  che riguardano un’area tutelata ai fini della conservazione degli habitat censiti nel  sito di interesse comunitario (Sic), è stato necessario procedere alla valutazione di incidenza ambientale (Via). Lo studio è giunto alla conclusione che gli interventi “non hanno un impatto significativo sugli habitat”, ma sono state formulate delle prescrizioni quali quelle di contenere al minimo le tempistiche realizzative  allo scopo di minimizzare ogni possibile fattore di pressione riconducibile alle fasi di cantiere e segnalare alle autorità competenti l’avvistamento o il rinvenimento di animali protetti, allo scopo di evitare disturbi i danneggiamenti. 

Anna Bontempo (Il Centro)

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