Da Michele Molino di San Salvo riceviamo e pubblichiamo: la difesa della natura non dovrebbe interessare solo agli ambientalisti ma a tutti i cittadini italiani. Sappiamo quanto gli alberi siano indispensabili per la loro capacità: consentono di assorbire l’anidride carbonica e rilasciare ossigeno, prevengono il dissesto idrogeologico e proteggono la biodiversità.
“La Repubblica italiana riconosce il patrimonio forestale nazionale come parte del capitale naturale nazionale e come bene di rilevante interesse pubblico da tutelare e valorizzare per la stabilità e il benessere delle generazioni presenti e future”. Pochi comuni la rispettano. Fin dal Dopoguerra tanti, troppi piani urbanistici che prevedevano del verde sono rimasti solo su carta. San Salvo in passato era soprannominato il paese delle querce. Alberi giganteschi circondavano il nostro paese. Ne sono rimasti solo due: la quercia di via Leone Magno e l’ olivo centenario adiacente al cimitero. Il nostro territorio è troppo urbanizzato a discapito delle aree verdi. E’ il momento di implementare il più possibile il patrimonio arboreo della nostra città.
FOTO: OLIVO CENTENARIO ADIACENTE AL CIMITERO