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Davide Aquilano (Italia Nostra del Vastese): “A Fosso Marino scaricano dieci fognature”

“Fosso Marino è un collettore di scarichi fognari. Lo sanno benissimo in Comune perché hanno effettuato anche le video ispezioni i cui risultati non ci sono stati consegnati nonostante un nostro accesso agli atti”. Davide Aquilano, presidente di Italia Nostra del Vastese torna a sollevare il problema del canale che sfocia in piena spiaggia, vicino al pontile, oggetto la passata estate di tre divieti di balneazione.

Fosso Marino rientra, insieme all’acquedotto delle Luci, allo statuto comunale, agli strumenti di partecipazione, al piano regolatore territoriale (PRT), ai siti contaminati e all’archivio comunale, nell’elenco dei sette argomenti su cui l’associazione chiede un incontro al sindaco Francesco Menna.

Le motivazioni alla base della richiesta sono state illustrate sabato nella conferenza stampa indetta nella saletta della Torre di Diomede. Nell’occasione Aquilano era affiancato dallo storico Luigi Murolo e da Michele Celenza dell’associazione civica Porta Nuova, sodalizio sciolto un anno fa dal suo fondatore.

“A Fosso Marino confluiscono una decina di scarichi fognari”, afferma il presidente di Italia Nostra, “inutile nascondersi dietro un dito. La verità è che quel canale, nato come una sorgente naturale, diventa una fogna in estate quando Vasto Marina si riempie di gente. Noi continuiamo a ribadire che Fosso Marino deve essere oggetto di un intervento di riqualificazione e rinaturalizzazione come è del resto previsto nel piano demaniale marittimo approvato nel 2017. L’Amministrazione comunale, invece, ha annunciato il proprio intendimento di interrarlo dopo averlo intubato, così da scaricare le sue acque a 300 metri dalla riva, come se in questo modo si potessero risolvere i problemi. Il costo di questo progetto è tra i 3 milioni 600 mila e i 4 milioni di euro”.

Italia Nostra ha sintetizzato le istanze in sette punti.

“Sono gli argomenti più urgenti che necessitano di una risposta più ponderata e due di queste riguardano lo statuto comunale”, insiste Aquilano, “Italia Nostra eredita una battaglia di civiltà portata avanti per quasi vent’anni dall’associazione civica Porta Nuova. Problematiche di partecipazione che non trovano ancora dimora nella vita di questa città”.

Un esempio è lo statuto comunale: a 28 anni dalla sua prima approvazione (dicembre 1995), non è stata data attuazione a una parte qualificante, cioè quella relativa agli istituti di partecipazione e di consultazione dei cittadini. Su questo punto è intervenuto Celenza, il quale ha insistito anche sulla necessità di un regolamento sul funzionamento del tavolo dell’ambiente. Sull’archivio comunale, chiuso da oltre due anni (giugno 2021) in seguito al pensionamento della curatrice che non è mai stata sostituita per permetterne la fruizione alle scuole e agli studiosi, si è soffermato lo storico Murolo.

Anna Bontempo (Il Centro)

 

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