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I premi ai dirigenti nel mirino degli ispettori ministeriali

I premi di risultato sono stati attribuiti e liquidati alle figure dirigenziali del Comune di Vasto senza che a monte ci sia stata l’indicazione degli obiettivi “misurabili in termini concreti e chiari”. E’ uno dei passaggi-chiave della relazione sugli accertamenti amministrativo-contabili eseguiti nei mesi scorsi dagli ispettori ministeriali della Ragioneria generale dello Stato.

L’esito delle verifiche è condensato in un dossier di 83 pagine, dove tra i tanti aspetti esaminati, c’è anche quello relativo ai premi di risultato dei dirigenti finito sotto la lente di ingrandimento della Guardia di Finanza. Oltre a presunte irregolarità nel concorso per l’assunzione di undici messi notificatori, le indagini coordinate dal pubblico ministero Vincenzo Chirico, mirano a fare piena luce sui premi di risultato, cioè sulle indennità liquidate alle figure apicali in base alla valutazione della “performance”.

Nell’ambito di questo filone d’inchiesta risulterebbe indagato per il reato di peculato un dirigente comunale che ha firmato le determine di liquidazione e che ha incassato parte delle indennità.

Su questo punto gli ispettori ministeriali sono giunti a determinate conclusioni. “Gli obiettivi sui quali è stata impostata la valutazione della performance organizzativa dei dirigenti appaiono attinenti alla ordinaria attività amministrativa dell’ente”, si legge nel rapporto, “ed in quanto tali non determinano un significativo miglioramento della qualità dei servizi erogati e degli interventi”.

E ancora si legge nella relazione: “Gli obiettivi non erano formulati in modo tale da consentire in maniera univoca e obiettiva il grado di conseguimento, non erano quindi misurabili in termini concreti e chiari”.

Molte altre anomalie sono state riscontrate dagli ispettori ministeriali, ma almeno per il momento, l’attenzione degli inquirenti è puntata sui premi di risultato alle figure apicali. L’altro filone di inchiesta è relativo al concorso pubblico assurto agli onori della cronaca per la graduatoria “criptata” e per il volantino anonimo girato nei mesi scorsi in Comune che svelava i nomi dei vincitori. Anche in questo caso risulterebbe indagato un dirigente comunale che avrebbe avuto un ruolo di primo piano nell’espletamento della selezione pubblica che ha portato, nel giro di pochi mesi, all’assunzione di undici persone risultate ai primi posti della graduatoria.

L’ipotesi di reato è abuso in atti d’ufficio. Le indagini avviate in seguito all’esposto presentato dai tre consiglieri di Fratelli d’Italia – Guido Giangiacomo, Vincenzo Suriani e Francesco Prospero – hanno registrato nei giorni scorsi l’acquisizione in Comune, da parte dei finanzieri, di una serie di documenti.

Anna Bontempo (Il Centro)

 

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