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Comitato regionale per la valutazione d’impatto ambientale: “No agli arrivi da fuori regione”

“La richiesta formulata dalla Cupello Ambiente comporta la trasformazione dell’invaso in una discarica non più ad esclusivo servizio del polo impiantistico”. Con questa motivazione il Comitato regionale per la valutazione d’impatto ambientale (Ccr-Via) ha deciso di non concedere la possibilità di poter accogliere rifiuti da altre parti d’Abruzzo. La richiesta di autorizzazione al conferimento di rifiuti extra-consortili era stata presentata lo scorso mese di giugno congiuntamente dai rappresentanti della Cupello Ambiente, società che gestisce la vasca di servizio finita nel 2019 nel mirino della Procura per i rifiuti provenienti da Puglia, Campania e Lazio e dall’ingegner Luigi Sammartino, direttore del Civeta.

Nella relazione di 103 pagine inviata in Regione si metteva in evidenza la “funzione strategica del polo tecnologico e della discarica, la cui attività si qualifica di preminente interesse pubblico”.

La criticità è però legata al flusso di rifiuti conferiti che, oltre ad essere ritenuto “molto esiguo”, non copre il fabbisogno previsto nel contratto di concessione vigente.

“Ciò determina il configurarsi di uno squilibrio economicofinanziario che ha come effetto l’adeguamento delle tariffe di conferimento, in aumento, soprattutto nei confronti dei soci del Civeta”. Nella relazione venivano forniti anche alcuni dati: al 29 novembre 2022 risultavano conferiti in discarica 227.465 tonnellate di scarti. Alla stessa data la vasca presentava una volumetria utile residuale pari a 215.580 metri cubi. I tecnici giungevano quindi alla conclusione che l’impianto “risulta indubbiamente in condizione di ricevere rifiuti extra consortili endoregionali, non modificandosi in alcun modo sia il quadro di impatto ambientale, sia gli aspetti temporali di durata”.

La terza vasca è di proprietà del Civeta, ma è gestita dalla Cupello Ambiente, finita nel mirino della Procura che nel 2019 sequestrò l’invaso. Quell’indagine, ad oggi, non risulta ancora chiusa. Nel frattempo è arrivata la decisione del Comitato regionale che, valutata la proposta progettuale, l’ha dichiarata “non accoglibile in quanto l’invaso n.3 del polo tecnologico del Civeta è ricompreso come discarica di servizio”. L’istanza è stata quindi archiviata.

Anna Bontempo (Il Centro)

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