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Mare vietato, confronto tra le istituzioni

Un tavolo tecnico per affrontare le criticità del litorale vastese. L’assessore all’ambiente Gabriele Barisano torna alla carica sulla necessità di fare squadra dopo l’ultimo divieto di balneazione (non ancora revocato), apposto nello specchio di mare antistante il monumento alla Bagnante. Un tratto di costa che, oltre ad essere particolarmente panoramico, è  uno dei più frequentati per la presenza del parco archeologico  sommerso meta ogni estate di visite guidate. Il divieto di balneazione,  apposto in seguito ai campionamenti dell’Arta (Agenzia regionale per l’ambiente) che hanno accertato valori non conformi di Escherichia coli, è l’ottavo della stagione estiva. Un vero e proprio record. Una cosa del genere non era mai successa ed è sicuramente un fatto negativo per una località turistica come Vasto che vanta la bandiera blu della Fee in ben cinque punti della costa.

Mi farò promotore di un tavolo tecnico coinvolgendo anche il collega Alessandro D’Elisa delegato ai servizi manutentivi, gli uffici comunali, oltre a tutti gli altri enti preposti”, fa sapere Barisano, “mi riferisco a Sasi, guardia costiera, carabinieri forestali e Arta. Dobbiamo programmare una serie di interventi per affrontare le criticità emerse durante la stagione balneare e per evitare che la prossima estate si debba ancora fare i conti con una serie di divieti di balneazione”, conclude Barisano.

Indagini e controlli mirati lungo le condotte fognarie per risalire alla fonte dell’inquinamento nel tratto nord del litorale, nell’area antistante il monumento alla Bagnante, erano già stati programmati a giugno, dopo il primo divieto di balneazione scattato in quel tratto. Altre verifiche sono state effettuate a Fosso Marino da Comune, Sasi e guardia costiera,  lungo il  canale che sfocia in piena spiaggia vicino al pontile, anche con l’ausilio di video ispezioni sul cui esito non è dato sapere.

L’ipotesi più probabile è che ci siano scarichi abusivi, ma non è neanche peregrino ipotizzare che la causa dell’inquinamento sia l’insufficiente sistema fognario. Tutti problemi che andrebbero affrontati e risolti in via prioritaria per evitare che la prossima stagione  sia funestata da divieti di balneazione come è successo durante questa estate che ha registrato anche la presenza in quantità elevate di Ostreopsis ovata, una micro alga potenzialmente tossica che vive comunemente nelle calde acque dei mari tropicali, predilige zone rocciose e gli scogli, ma che  ha trovato condizioni climatiche ottimali di sviluppo anche dalle nostre parti. Vignola (200 metri a sud), Fosso Lebba (800 metri a sud) e Torricella, sono state le località della costa che in pieno Ferragosto sono state interdette a bagni e tuffi.

Anna Bontempo (Il Centro)

 

 

 

 

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