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La ventricina e quella fatica per superare i campanilismi

Sei tavoli disposti fra le arcate del Chiostro della curia vescovile, in ognuno dei quali è stato possibile degustare dell’ottima ventricina del vastese abbinata ai vini delle cantine di Vasto, Pollutri e Ortona. E’ stata una serata interamente dedicata al gustoso insaccato quella organizzata dalla Pro Loco di Vasto che si è avvalsa della collaborazione del Consorzio produttori ventricina del Vastese e dell’associazione italiana sommelier. Un tripudio di sapori che ha deliziato le papille gustative delle tante persone presenti che, prima di aspettare in rigorosa fila indiana il proprio turno per la degustazione, ha ascoltato con attenzione ed interesse l’intervento degli ospiti  e un video che ha descritto tutte le fasi della preparazione della ventricina, gli ingredienti e i segreti per ottenere un ottimo insaccato, come è quello che si produce nei 26 comuni del Vastese.

“Non realizziamo sagre, dove ci siede e si fa la grande mangiata, noi facciamo cultura”. Ha esordito così Mercurio Saraceni, presidente della Pro Loco città del Vasto, nel presentare la manifestazione “La ventricina del Vastese  sposa le bollicine d’Abruzzo”, una iniziativa che ha riscosso molto successo.

“Voglio mettere il carico da 90 su quello che è stato appena detto: noi non facciamo le sagre, , noi facciamo cultura o proviamo a fare cultura”, ha ribadito Lorenzo Russo, medico, responsabile enogastronomia della Pro Loco, “vogliamo trasmettere tutte le notizie che ci sono sulla produzione di ventricina e dei nostri ottimi vini, sottolineando un aspetto educativo che è quello della degustazione. Non dobbiamo tracannare vini o riempirci la bocca con dei boli alimentari che poi non riusciamo a deglutire. Dobbiamo saper degustare, bere poco ma buono. Mangiare poco, ma buono. Lo sforzo che cerchiamo di fare è appunto quello di far vedere nei limiti del possibile cosa c’è dietro questi prodotti. Cioè un mondo di uomini che lavorano e il nostro territorio”, ha concluso Russo.

Hanno poi preso la parola Stefano Di Fiore, presidente del Consorzio produttori di ventricina del Vastese, Angela Di Lello, presidente Abruzzo dell’associazione italiana sommellier e Luigi Di Lello dell’Accademia della ventrina.

“Non avete idea di quanta difficoltà abbiamo avuto per superare il campanilismo buono di ogni comune che aveva la sua ventricina, la difendeva a spada tratta e la rivendicava come la più buona”, ricorda Di Lello, “sono stati anni difficili ma grazie al Gal siamo giunti all’accordo che esiste un’unica ventricina,  che è quella del Vastese”.

L’operatore si è poi soffermato sulle materie prime e sull’utilizzo delle “carni autoctone” (suini locali) per la produzione del gustoso insaccato.

Anna Bontempo (Il Centro)

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