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Sciopero alla Pilkington, la nota dei Cobas

Il sacrosanto sciopero indetto dai Cobas il 25 luglio 2023 all’interno degli stabilimenti di Pilkington, PRIMO e BRAVO ha visto il coinvolgimento attivo di alcune RSU per scongiurare adesioni dei propri iscritti allo sciopero, preferendo lasciarli esposti al caldo rovente di questi giorni.

E meno male che affermano di agire per “tutelare i lavoratori”.

Ancora una volta constatiamo che all’interno delle aziende Pilkington, Primo e Bravo ogni volta che viene indetto uno SCIOPERO da parte dei COBAS, presenti da oltre 18 anni in queste aziende, molti lavoratori si pongono sempre le stesse FAQ : “ È autorizzato? “Perché il mio sindacato non ha aderito?”“cosa succede se aderisco?”“Chiedo cosa ne pensa il mio delegato sindacale?”.

Chiariamo una volta per tutte che il diritto allo sciopero è riconosciuto dall’art. 40 della nostra Costituzione e di conseguenza ogni volta che una sigla sindacale indice uno sciopero, tutti coloro che si riconosco nelle motivazioni di chi la indice possono liberamente aderire.

Cari colleghi, se pensate che in noi ci sia tanta amarezza per una non elevata adesione a questo sciopero, vi sbagliate, perché chi ha perso non è il sindacato Cobas, ma i lavoratori stessi, perché incapaci di far valere i propri inalienabili diritti, dando ancora una volta la possibilità all’azienda e
ai suoi spalleggiatori, di continuare a produrre senza alcun intoppo, riorganizzando e riducendo il personale sugli impianti in tutta tranquillità a scapito delle sofferenze dei lavoratori.

La CGIL parla di soli 16 lavoratori che hanno aderito allo sciopero nel 1° turno e 25 nel 2°, dati in assonanza con l’azienda. Peccato che nel loro conteggio hanno dimenticato il turno di notte, il più partecipato rispetto ad altri turni, come ad esempio, la partecipazione di 4 lavoratori su una delle linee FLOAT, questo piccolo particolare è la prova di quanta falsità viene detta pur di nascondere una verità che solo I COBAS hanno il coraggio di denunciare.

Noi poniamo domande ai lavoratori: vi sta bene tutto questo ?

Se la risposta è SI, allora non ci si può lamentare più di tanto dei vari problemi e dell’operato quotidiano delle RSU. Noi siamo sereni: abbiamo cercato sempre di fornire ai lavoratori gli strumenti per poter reagire e far valere i propri interessi. Tutti ne hanno preso atto e nessuno può
accusare i Cobas che non facciano nulla: lo sciopero contro il caldo infernale nei posti di lavoro rispondeva ad una sofferenza che la maggior parte dei lavoratori manifestava anzi, possiamo dire a gran voce che siamo l’unico sindacato che in ogni momento è al fianco di tutti i lavoratori,
iscritti e non, per difendere i loro diritti.

Il clima caldo di questi giorni non sarà di certo meglio di quello che dovrà arrivare con l’avvento della fusione delle tre aziende. Forse in quel momento vi ricorderete di cosa affermavano i Cobas.

Ma forse sarà troppo tardi. Invitiamo perciò a riflettere su questa affermazione: “Chi prima non pensa , poi piange.”

COBAS del Lavoro Privato
Esecutivo provinciale CH – PE

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