Le volontarie sono riuscite a compiere un miracolo. La maggior parte dei 100 cani ospitati nel rifugio di Tufillo di contrada Cesana sono stati dati in adozione o sistemati in altre strutture più idonee. Nel canile – che chiude a metà giugno a causa di un contenzioso tra il gestore e il proprietario del terreno – sono rimasti una decina di animali. Si tratta di una struttura privata, finita già in passato sotto i riflettori per le condizioni in cui venivano detenuti i poveri animali.
“Anche per i dieci cani rimasti stiamo cercando una adeguata sistemazione”, spiega Rosita Rossi dell’associazione Canisciolti di Atessa, che insieme alle volontarie degli altri sodalizi è riuscita nella difficile impresa di impedire che i poveri animali finissero nel presidio veterinario di Fallo o in altri rifugi del Molise gestiti dalla società Siac.
“Nel canile di Tufillo c’erano 50 cani di proprietà del comune di Pratola Peligna”, riprende la volontaria, “sono stati definiti fobici ed aggressivi. Li abbiamo presi e inseriti in rifugi gestiti da associazioni dove si occuperanno della loro rieducazione”.
La corsa contro il tempo è iniziata lo scorso mese di maggio quando è giunta la notizia della chiusura del canile di Tufillo entro la metà di giugno. Le volontarie hanno cominciato a lanciare appelli sui social per dare una casa ai poveri animali. Una buona parte dei cani è stata adottata o messa in stallo in attesa di una famiglia disponibile a occuparsene. Per quei pochi rimasti la ricerca continua con l’obiettivo di impedire che per loro si aprano le porte del canile di Fallo. Le volontarie chiedono che si accendano finalmente i riflettori sulle strutture esistenti e che la Regione si attivi per la creazione di presidi intercomunali facilmente raggiungibili, dove poter promuovere una politica di adozioni efficaci. (a.b.)
