Riprende oggi la lunga e travagliata trattativa cominciata una settimana fa con il responsabile delle Risorse umane, Alfonso Orfanelli. Il ricorso agli ammortizzatori sociali appare inevitabile, ma i sindacati sono determinati nell’ottenere la rotazione della cassa integrazione fra tutti i dipendenti e la stabilizzazione di un lavoratore ogni tre dipendenti che escono, come previsto dai contratti di espansione.
“Verificheremo la situazione. Chiediamo garanzia per una maggiore rotazione”, ha dichiarato ieri il segretario della Fiom Cgil, Alfredo Fegatelli.
Determinato anche il segretario della Uilm, Nicola Manzi che afferma: “Dalla fine del 2021 tra periodi di cassa integrazione ordinaria, straordinaria e corsi di formazione e riqualificazione, ad essere posti in cig dall’azienda sono quasi sempre gli stessi lavoratori. Non lavorando loro continuano a portare a casa uno stipendio di poco superiore ai mille euro. Una condizione economica e lavorativa che è diventata insostenibile”.
Nel corso dell’incontro i sindacati insisteranno quindi nel chiedere all’azienda di applicare una equa rotazione della cassa integrazione straordinaria.
“Su questo punto – afferma Manzo – è necessario che la Denso dia una risposta positiva, altrimenti saremo costretti a mettere in atto tutte le azioni sindacali a tutela dei lavoratori”.
Non sono esclusi quindi scioperi.
“La rotazione – ricorda dal canto suo Primiano Biscotti segretario della Fim Cisl – è un escamotage per spalmare i sacrifici in tutta la fabbrica. Lo hanno detto chiaramente all’azienda. Oggi nel corso del nuovo incontro saranno approfondite anche altre questioni”.
Paola Calvano
