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Ambulanti a Vasto Marina, sfratto-bis nella pineta

Conto alla rovescia per lo  sgombero della pinetina.  Nuovo “sfratto” per uno dei due ambulanti che l’anno scorso erano stati autorizzati ad occupare con i loro furgoni l’area verde presente nel tratto nord del litorale (zona Bagnante) dopo aver lasciato, non senza disappunto, la postazione che avevano occupato da anni in piazza della Guardia Costiera. A fine aprile uno dei titolati delle due attività di stret fooder ha nuovamente installato sotto la pinetina attrezzature, tavoli e sedie, ma il Comune gli ha intimato lo sgombero sul presupposto che i 120 giorni previsti in un anno per l’occupazione di suolo pubblico erano già stati in gran parte utilizzati, avendo l’ambulante lasciato per molto tempo le strutture sotto gli alberi senza rimuoverle.

Nel frattempo il Comune è alla ricerca di una nuova area dove collocare queste attività. Potrebbe essere la stessa dove far sistemare  anche le giostrine sfrattate da piazza Rodi,  a Vasto Marina. Entro il 16 maggio la giunta municipale deve decidere dove collocare i giochi per bambini, come deliberato durante l’ultimo consiglio comunale. L’atto di indirizzo è stato approvato con i soli voti della maggioranza di centrosinistra che ha emendato una proposta di delibera che collocava inizialmente le giostrine in un’area compresa tra viale Dalmazia e il lungomare Cordella, a ridosso di Fosso Marino.

Il 26 maggio è in programma davanti al Tar di Pescara l’udienza per il “giudizio di ottemperanza”, un altro capitolo del contenzioso che vede contrapposti il Comune ed un operatore commerciale, Umberto Marinozzi. E per quella data bisognerà aver individuato un’altra area. Era stato proprio Marinozzi a rivolgersi ai giudici amministrativi impugnando  la delibera con cui la giunta aveva regolamentato l’occupazione di suolo pubblico in piazza Rodi, a Vasto Marina “con l’obiettivo di valorizzare e migliorarne l’utilizzo”, sfrattando le giostrine e i giochi per bambini  che da anni vengono collocati in quell’area pubblica.

Il Tar e il Consiglio di Stato hanno dato sostanzialmente ragione alla ditta Marinozzi, ritenendo l’atto amministrativo “sproporzionato” e rilevando che la competenza in questi casi non è della giunta, ma del consiglio comunale trattandosi di regolamentazione di occupazione di suolo pubblico. L’amministrazione è dunque corsa ai ripari portando l’argomento in consiglio.

Anna Bontempo (Il Centro)

 

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