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Da cinque esperti a uno soltanto, l’avvocatura perde il suo staff

Da un vero e proprio staff con cinque addetti ad un unico legale. Si è gradualmente svuotata l’avvocatura comunale, un ufficio da sempre considerato il fiore all’occhiello della macchina amministrativa, che è diventato negli anni un serbatoio da cui attingere per sopperire alla carenza di figure dirigenziali. L’ultima nomina risale allo scorso mese di marzo, quando il sindaco Francesco Menna ha conferito l’incarico di dirigente del terzo settore  “Promozione e sviluppo locale” all’avvocato Alfonso Mercogliano il quale, già durante la passata amministrazione di centrosinistra guidata da Luciano Lapenna, svolse funzioni dirigenziali.

Prima di Mercogliano fu il collega Stefano Monteferrante, oggi dirigente a tempo pieno ed indeterminato,  ad arrivare  ai “piani alti” di Palazzo di città. Insomma, a farla breve l’avvocatura comunale conta attualmente un solo legale, l’avvocato Nicolino Zaccaria che a questo punto non potrà fare altro che “auto assegnarsi” cause e contenziosi. La logica conseguenza sarà che il Comune dovrà tornare ad avvalersi di professionisti esterni all’ente, non potendo Zaccaria da solo far fronte al carico di lavoro e a tutte quelle funzioni che il regolamento approvato nel 2014 fanno carico all’ufficio legale.

“In seguito alla nomina dell’ avvocato Mercogliano a dirigente del terzo settore, ci siamo riuniti con l’ufficio competente e abbiamo analizzato la situazione”, commenta l’assessore comunale Paola Cianci, “in particolare abbiamo rilevato che il trend attuale del contenzioso ad oggi è tale da poter essere gestito dall’attuale responsabile del servizio, avvocato Zaccaria. Ovviamente,  qualora ci fossero ulteriori necessità queste verranno attentamente valutate insieme al predetto responsabile”.

Non la pensa così l’opposizione consiliare che parla di “smantellamento” dell’avvocatura civica.

E’ stata istituita nei primi anni 2000 durante l’amministrazione di centrodestra guidata da Filippo Pietrocola”, ricorda Guido Giangiacomo, consigliere di Fratelli d’Italia, “ma è stata poi svilita utilizzando sempre figure interne per posizioni dirigenziali, senza mai fare concorsi aperti a tutti. Oggi ci ritroviamo con una sola unità. Non possiamo non rimarcare lo stridente contrasto tra le continue lodi sull’operato e sui risparmi da parte del sindaco Menna da un lato e dall’altro un impiego dell’ufficio per creare dirigenti di riferimento legati alla durata del mandato del primo cittadino”, conclude Giangiacomo.

Anna Bontempo (Il Centro)

 

 

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