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Porto, i numeri sono in crescita: in 7 giorni quota record di merci

Il porto di Punta Penna batte se stesso. La prima settimana di dicembre ha fatto registrare numeri record merci scaricate pari a 11.500 tonnellate di Feldspato, minerale destinato alla Granito Forte di Fresagrandinaria, 7mila tonnellate di sabbia, 13mila tonnellate di argilla, 5mila tonnellate di biodiesel, 2 mila tonnellate di soda caustica, 5mila tonnellate di materiale vario. A questo si aggiungono due scali dell’ Eurocargo della Grimaldi Lines con circa 600 furgoni a testa ai quali a giorni si unirà il terzo arrivo della nave.

“Siamo soddisfatti” afferma Pietro Marino, titolare della AMV, agenzia marittima vastese. “Fino a fine anno il lavoro sarà tanto e in un momento di crisi come questo è importante”.

Lo scalo marittimo e l’ampio retroterra industriale del Sangro e del Vastese sono in grado di attrarre investimenti di nuove imprese e di qualificare ulteriormente il tessuto industriale, commerciale e dei servizi già operante.

“Si tratta indubbiamente di una delle aree economiche più importanti del Mezzogiorno su cui qualificare una proposta di grande potenzialità occupazionale ed economica”, fa sapere il sindaco Francesco Menna, soddisfatto anche per l’imminente avvio a Punta Penna dell’industria Arvedi.

Da due anni l’amministrazione comunale sta lavorando per questo rendendo Punta Penna protagonista del sistema economico del sud Abruzzo. Da un paio d’anni si è avviata la trasformazione con l’aumento dei piazzali ricavati dall’abbattimento del vecchio mercato ittico e ora destinati allo stoccaggio delle merci, un’organizzazione di security al passo con le vigenti normative internazionali. Quest’anno è stato anche ultimato il dragaggio per l’avamporto e per il bacino interno.

Lo scalo di Vasto, l’unico porto commerciale a gestione totalmente abruzzese, gode in questo periodo di ottima salute. Ogni mercantile che arriva dà lavoro a una serie incredibile di operatori: gruisti, scaricatori, camionisti. Le richieste di attracco a Punta Penna crescono e questo può favorire anche le industrie locali.

Paola Calvano

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