Un traguardo orgogliosamente raggiunto e condiviso dai soci della storica cooperativa orsognese, con 1.400 ettari di vigneti integralmente convertiti alla coltivazione biologica. Prossimo obiettivo? Chiudere il cerchio e arrivare dall’attuale 45% circa di superficie biodinamica certificata Demeter al 100% di coltivazione biodinamica.
Il San Martino di venerdì scorso, 11 novembre, è stata una festa per onorare gli sforzi compiuti e gli obiettivi ottenuti e per siglare una nuova e significativa denominazione: Bio Cantina Orsogna.
Per l’occasione i soci e i dipendenti channo ricordato, dopo cinquant’anni, la prima vendemmia avvenuta nell’ottobre del 1972, un avvenimento nella storia della vitivinicoltura abruzzese e l’inizio di un lungo e fortunato percorso di cooperazione, che ha prodotto eccezionali risultati grazie allo studio, alla passione, all’ amore per la terra e per l’ambiente dei vignaioli dal cuore biodinamico.
“Il raggiungimento di obiettivi comuni e condivisi e il valore aggiunto rappresentato dalla cooperazione trova nell’esempio di Bio Cantina Orsogna un punto di forza nel tessuto locale e nazionale – dichiara Massimiliano Monetti, presidente di Confcooperative – un esempio di tenacia e di coraggio nell’intraprendere un percorso di agricoltura sostenibile e di attenzione imprescindibile, in un’economia virtuosa, ai temi ambientali e sociali”.